Fisica: IceCube smentisce l’esistenza del neutrino sterile

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Il neutrino sterile non esiste. Sembrano essere giunti alla stessa conclusione due team di ricerca utilizzando i dati del progetto IceCube, costituito da 5.160 sensori di luce di rilevamento congelati nel trasparente ghiaccio antartico oltre un chilometro sotto il Polo Sud, capace di rilevare i neutrini nella loro trasformazione in muoni e successiva striscia rilevatrice blu, nota anche come effetto Cherenkov.

Lo studio pubblicato l’8 Agosto sulla rivista Physical Review Letters, propone due analisi indipendenti di dati raccolti con IceCube, circa 100.000 eventi di neutrini, dati nei quali le caratteristiche associabili al neutrino sterile, risultano introvabili, spiega Francesco Halzen, dell’Università Wisconsin-Madison professore di fisica e Principal Investigator di IceCube.

I neutrini – spiega l’ASI – sono particelle quasi completamente prive di massa e carica elettrica nulla che non interagiscono con la materia ad eccezione, forse, per la gravità. Di questi se ne conoscono tre tipi, muonico, elettronico e tauonico.  Nel tentativo di riempire gli spazi vuoti del Modello Standard della fisica delle particelle, la scienza ha ipotizzato l’esistenza di un “neutrino sterile”. E infatti accenni di un possibile quarto tipo di neutrino sono venuti da diversi esperimenti.

Il neutrino sterile, come ipotizzato, contribuirebbe a spiegare una serie di enigmi che suggeriscono l’esistenza di più di tre sapori. In ultima analisi, tale particella potrebbe anche contribuire a risolvere il mistero dell’origine della materia oscura e l’asimmetria materia/antimateria nell’universo.

Le analisi sono state effettuate utilizzando i cosiddetti neutrini atmosferici, i neutrini creati quando i raggi cosmici collidono con le particelle che si trovano nell’atmosfera superiore della Terra. Entrambi i gruppi concludono che vi è il 99 per cento di certezza che il neutrino sterile di massa eV, che i precedenti esperimenti sembravano confermare, non esiste.

La ricerca condotta dal team IceCube ha guardato a eventi di collisione tra neutrini che si verificano nell’intervallo di energia tra i320 GeV a 20 TeV. In questo intervallo, fa notare Halzen, i neutrini sterili produrrebbero una firma molto particolare.

«Non riuscendo a rilevare la particella inafferrabile, tuttavia, la fisica rimane all’oscuro circa l’origine del neutrino di piccola, o del perché hanno massa» conclude Halzen.

Leggi l’articolo: Searches for Sterile Neutrinos with the IceCube Detector, M. G. Aartsen et al., 2016 Aug. 8, Physical Review Letters

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