Accadde oggi, cinque anni fa CERN e INFN annunciano: “neutrini più veloci della luce”

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Il 23 settembre del 2011 i giornali di tutto il mondo riportano sulle prime pagine, fatto più unico che raro, una notizia scientifica. Si tratta di una notizia bomba: il CERN, L’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, e i Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’INFN, nell’ambito dell’esperimento Opera, hanno rilevato che nel percorso fra l’acceleratore di Ginevra ed i laboratori del Gran Sasso un fascio di neutrini si è mosso ad una velocità superiore a quella della luce.

I giornali di tutto il mondo riportano la “scoperta” scientifica e anche la comunità scientifica rimane in parte incredula ed in parte scettica di fronte a questo esperimento, che mette in crisi la fisica fino ad allora conosciuta. Insomma, una scoperta rivoluzionaria, un nuovo paradigma nella storia della scienza?

Tutt’altro. Si era trattato di un normalissimo errore di misurazione, come ne avvengono spesso – del tutto normale – negli esperimenti scientifici. Il problema era stato, in questi tempi in cui le informazioni viaggiano alla rapidità (loro sì, forse anche di più, per modo di dire) della luce, la mancanza di cautela nella gestione della notizia. Gli scienziati lo sanno bene, in un esperimento non basta fermarsi al primo risultato: bisogna ripetere e ripetere le misurazioni, fino a che non vengano del tutto confermate, o smentite. Nel caso dell’esperimento del 2011, pochi mesi dopo arrivò la smentita, seguita poi da altre. I risultati della prima misurazione però, fecero il giro del mondo in maniera rapidissima.

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