Astrofisica: calcolato il limite fino al quale può accrescersi un buco nero supermassiccio

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Sono tra gli oggetti cosmici più massicci e mostruosi dell’Universo. Ma esiste un limite alla voracità dei buchi neri? O la loro massa può crescere a dismisura mentre ingoiano, come aspirapolveri gravitazionali, tutto ciò che capita loro a tiro?

Secondo due astrofisici della Columbia University di New York, Kohei Inayoshi e Zoltán Haiman, questo limite esiste. E corrisponde all’incirca a 1010 masse solari, come illustrato in uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal.

Secondo molti modelli cosmologici, ogni galassia, compresa la Via Lattea, ospita al centro un buco nero supermassiccio. Questi cannibali cosmici – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – avrebbero avuto un ruolo cruciale nella formazione stessa delle galassie, e nella loro evoluzione.

Affinché un buco nero supermassiccio raggiunga, ed eventualmente superi, le 1010 masse solari, una grande quantità di gas dovrebbe essere incanalata dalle regioni esterne della galassia, a centinaia di anni luce di distanza, attraverso il disco di accrescimento che circonda il buco nero.

La stima, secondo gli autori dello studio, è che la quantità di gas in caduta dentro le fauci del mostro debba essere tale da garantire un tasso di crescita di circa mille masse solari l’anno. Secondo i calcoli degli astrofisici Usa, però, a questo tasso così elevato il gas, invece di essere risucchiato, si blocca sul disco. E determina la formazione di nuove stelle, in un raggio di decine o centinaia di anni luce. Sottraendo, così, prezioso combustibile al buco nero supermassiccio.

La quantità di gas che resta al buco nero per accrescersi, secondo i calcoli dello studio appena pubblicato, non sarebbe, quindi, sufficiente a superare il limite di 1010 masse solari, nell’arco dell’intera esistenza dell’Universo.

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