Pavia: muore in scontro contro cinghiale, 200 incidenti simili ogni anno

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In Lombardia ogni anno in media si verificano oltre 200 incidenti stradali causati da animali selvatici e dal 2004 a oggi la stima dei danni stradali causati dagli animali ha raggiunto i 4 milioni di euro: lo rende noto Coldiretti Lombardia prendendo spunto dall’ultimo episodio di cronaca, secondo cui nell’Oltrepò Pavese ieri un agricoltore è morto in un incidente d’auto causato da un cinghiale. L’impatto è avvenuto, poco prima delle 21, sulla strada provinciale 7 nel comune di Val di Nizza. A perdere la vita è stato un agricoltore di 33 anni di Romagnese. Il giovane ha perso il controllo della macchina dopo aver colpito un cinghiale che era in mezzo alla strade e ha finito la sua corsa contro un albero. Inutili i soccorsi.
Non c’è più tempo da perdere. Bisogna intervenire e organizzare dei piani radicali di contenimento di questi animali, altrimenti la situazione può solo peggiorare” sottolinea Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. Nel giro di dieci anni in Italia – stima la Coldiretti – i cinghiali sono raddoppiati, superando il livello record di un milione di esemplari, “mettendo a rischio non solo le produzioni made in Italy e l’assetto idrogeologico del territorio“.
Nel 2015 in Italia, denuncia la Coldiretti, “ci sono stati 18 morti e 145 feriti per incidenti stradali causati dagli animali. In Lombardia ogni anno in media si verificano oltre 200 incidenti stradali causati da animali selvatici: il 25% dei danni è colpa dei cinghiali, mentre il 60% è il risultato di scontri con caprioli cervi e daini nelle zone di montagna, c’è poi un 3% di schianti con nutrie e quasi un 5% con le volpi“. Dal 2004 a oggi, secondo Coldiretti Lombardia, la stima dei danni stradali causati dagli animali ha raggiunto i 4 milioni di euro, con percentuali di incidenza a due cifre nelle province di Pavia (19,8%), Varese (19,9%), Sondrio (17,5%), Bergamo (13,8%) e Como (11,2%).
Dal 2004 a luglio 2016 il bilancio dei danni causati dalla fauna selvatica a livello regionale ha sfiorato i 17 milioni di euro. “Ma si pone anche e soprattutto un problema di sicurezza – conclude Prandini – questi animali si stanno spingendo sempre più fuori dai boschi verso i campi coltivati e le cascine della Pianura Padana, come è successo negli ultimi giorni nella Bassa Cremonese“. (AdnKronos)

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