Il primo “Fertility day” annunciato dal Ministero della Salute – quando ancora i cittadini sono in attesa di capire “a quale sorte andrà incontro la Guardia Medica dopo che nei mesi scorsi si è paventata l’idea di eliminarne l’attività dopo la mezzanotte – dimostra quanto diverse siano le priorità di chi governa e di chi è governato. Che la denatalità nel nostro Paese sia un problema, che però secondo noi è soprattutto figlio delle difficoltà economiche in cui versano tanto le giovani coppie quanto quelle per così dire più mature, è cosa ben nota. Dopodiché, pur volendo affrontare le problematiche legate alla fertilità, ci stupiamo che su taluni argomenti si riescano a mettere in campo tali e tante energie mentre per altri, come per l’appunto la chiusura della Guardia Medica, si sta parlando a nostro parere assai poco.” Associazione Consumatori Serenissima lo scorso aprile si è schierata al fianco dei promotori della petizione “Sì alla guardia medica, no all’h16” lanciata su www.change.org per chiedere al Ministro della Salute che venga respinta l’ipotesi di articolare l’assistenza medica territoriale dalle ore 8 a mezzanotte, lasciando quindi quale unica presenza notturna quella del servizio 118.
E lo ha fatto condividendo la preoccupazione che nel caso di abolizione della Guardia Medica «i medici 118 si troverebbero a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse: i “codici rossi” di emergenza e le visite e prescrizioni per patologie minori. Questa situazione provocherà disfunzioni nell’assistenza medica molto gravi, con gli operatori stretti tra l’obbligo di intervento immediato in emergenza ed il pericolo di commettere omissione di soccorso se costretti ad interventi molto differiti nel tempo, sia nelle zone a notevole estensione territoriale, sia nei centri urbani ad alta intensità abitativa».
Eppure, “nonostante si parli di un tema che coinvolge l’intera popolazione, ad oggi la maggior parte dei cittadini non ha ancora capito che fine farà la Guardia Medica e se essa verrà soppressa ovunque o solo in alcune realtà!
Ma se ci sono fondi per organizzare iniziative di sensibilizzazione e approfondimento in collaborazione con i Comuni perché non scegliere i temi sui quali davvero la maggior parte dei cittadini avvertono la necessità di avere risposte chiare, precise e puntuali?“
“Come rappresentante di un’associazione di consumatori che ha sostenuto non solo la raccolta delle firme per la petizione ma che ha anche ascoltato le preoccupazioni di tanti anziani che vivono da soli e sono soliti dormire con il numero della guardia medica sul comodino – sostiene Laura Ferraioli, Presidente di Associazione Consumatori Serenissima – posso sì comprendere che il Ministero della Salute si occupi del tema della fertilità ma non riesco proprio a capire perché su un tale argomento si riescano a organizzare incontri nelle piazze, tavole rotonde, aree tematiche per bambini e adolescenti, un sito internet specifico, giochi e cartoline, mentre su altri come quello della Guardia Medica si dovrebbe parlare davvero assai di più di quanto non si sia fatto finora”.
“E’ forse un problema di percezione delle priorità – conclude Laura Ferraioli – che ci auguriamo possa essere risolto dedicando eguale attenzione e fornendo una egual mole di informazioni tanto sulla fertilità quanto sulla sorte di un servizio ritenuto da tutti a dir poco fondamentale visto che, così come è inverosimile che i cittadini non accusino sintomi di alcun tipo dalla mezzanotte alla sei del mattino per non intasare i Pronto soccorso, non si può pretendere che il 118 o il pronto soccorso si facciano carico di un onere di lavoro a dir poco eccezionale laddove sinora questo carico è sempre stato diviso con i medici della Guardia Medica”.