Cancro del seno, Novartis: “Ribociclin in combinazione con Letrozolo riduce le dimensioni del tumore”

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Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati quasi 140 nuovi casi di tumore al seno e nel 2016 sono stimate 50mila nuove diagnosi. I tumori con recettori ormonali sono i più frequenti e rappresentano circa il 60% del totale: oggi per le pazienti colpite da queste forme si stanno affacciando nuove armi efficaci.

I risultati dello studio di Fase III MONALEESA-2 dimostrano che ribociclib più letrozolo ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival) rispetto ad uno standard di cura – letrozolo – come trattamento di prima linea nelle donne in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico o in fase avanzata con recettori ormonali positivi, negativo per il recettore 2 del fattore di crescita dell’epidermide umano (HR+/HER2-) (PFS mediana 95%, IC (19,3 mesi – non raggiunti) rispetto a 14,7 mesi (13,0 – 16,5 mesi)1. I dati sono stati presentati nella conferenza stampa ufficiale del Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) in corso a Copenaghen e durante il Presidential Symposium (Abstract LBA1_PR).

Ribociclib più letrozolo ha ridotto il rischio di morte o di progressione del 44% rispetto a letrozolo in monoterapia. La combinazione ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione in tutti i sottogruppi di pazienti, a prescindere dalle caratteristiche della malattia o dai fattori demografici.1 In più delle metà delle donne con malattia misurabile che assumevano ribociclib più letrozolo si è osservata una riduzione delle dimensione del tumore pari ad almeno il 30% (tasso di risposta globale [ORR, overall response rate] nelle pazienti con malattia misurabile = 53% vs. 37%).1

“Ribociclib fa parte della classe degli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK) 4/6 che contribuiscono alla crescita delle cellule tumorali – hanno affermato la Dott.ssa Lucia Del Mastro, direttore dell’Unità Sviluppo Terapie Innovative al San Martino-Istituto Tumori di Genova, e il Dott. Michelino De Laurentiis, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica Senologica dell’Istituto Nazionale Tumori ‘Fondazione Pascale’ di Napoli -. La molecola ha dimostrato, in associazione alla terapia ormonale, di migliorare i risultati ottenuti con la sola terapia ormonale e di prolungare la sopravvivenza libera da progressione. Oggi questi tipi di tumore vengono curati sin dall’inizio con la terapia ormonale. Se funziona si può fare una seconda e una terza terapia ormonale oppure si passa alla chemioterapia. Questi nuovi farmaci invece raddoppiano l’efficacia dell’ormono-terapia e ritardano il ricorso alla chemioterapia, migliorando la qualità di vita delle pazienti”.

“I risultati dello studio MONALEESA-2 dimostrano che la combinazione di ribociclib più letrozolo rappresenta un significativo passo avanti nella gestione del carcinoma mammario metastatico HR+ e che, se approvata, potrà diventare un’importante nuova opzione terapeutica a disposizione di queste pazienti”, ha dichiarato Gabriel N. Hortobagyi, Professor of Medicine, Department of Breast Medical Oncology, Division of Cancer Medicine, The University of Texas MD Anderson Cancer Center e sperimentatore responsabile dello studio MONALEESA-2. “Le donne che convivono con il carcinoma mammario metastatico dovranno rimanere in trattamento per tutto il resto della loro vita, pertanto è di fondamentale importanza sviluppare opzioni terapeutiche che siano efficaci nel ritardare la progressione”.

Nella maggior parte dei casi, gli eventi avversi nello studio MONALEESA-2 sono stati di entità da lieve a moderata, identificati precocemente mediante il monitoraggio di routine, e in genere gestiti tramite l’interruzione e la riduzione della dose.1

“Siamo entusiasti di questi importanti risultati, che dimostrano che ribociclib possiede il potenziale per essere un’opzione terapeutica di prima linea efficace e in grado di migliorare i risultati per le donne con carcinoma mammario HR+/HER2- in fase avanzata”, ha dichiarato Bruno Strigini, CEO di Novartis Oncology. “Dopo la designazione di ‘Terapia fortemente innovativa’ (Breakthrough Therapy) concessa dalla FDA nell’agosto di quest’anno, siamo impazienti di collaborare strettamente con le autorità sanitarie per rendere questa nuova – e necessaria – opzione terapeutica disponibile a queste pazienti il più rapidamente possibile”.

I risultati dello studio MONALEESA-2 avvalorano l’uso di un inibitore selettivo di CDK4/6 in combinazione con una terapia ormonale come trattamento iniziale per il carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-. A causa del notevole prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e dell’entità dei benefici clinici osservati con ribociclib, l’analisi dell’endpoint primario di MONALEESA-2 (PFS) è stata interrotta all’inizio di maggio 2016, come raccomandato dall’Independent Data Monitoring Committee. Attualmente è in corso un follow-up volto alla valutazione della sopravvivenza globale.

Ribociclib
Ribociclib è un inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti, una nuova classe di farmaci che contribuiscono a rallentare la progressione del tumore, inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendente 4 e 6 (CDK-4/6). Queste proteine, quando vengono iperattivate in una cellula, possono consentire alle cellule tumorali di crescere e di dividersi in modo eccessivamente rapido. Inibire le CDK4/6 con maggiore precisione potrebbe avere un’importanza fondamentale nell’impedire alle cellule tumorali di crescere in maniera incontrollata.

Ribociclib è stato studiato in modelli non clinici ed è attualmente in fase di valutazione in combinazione con la terapia endocrina, come parte del programma di sperimentazione clinica MONALEESA (Mammary ONcology Assessment of LEE011’s Efficacy and Safety, Valutazione dell’efficacia e della sicurezza di LEE011 nell’oncologia mammaria). Al momento ribociclib non è approvato per alcuna indicazione in alcun mercato.

Ribociclib è stato sviluppato da Novartis Institutes for Biomedical Research (NIBR) nel corso di una ricerca in collaborazione con Astex Pharmaceuticals.

Il programma di studi clinici MONALEESA
Novartis sta continuando a valutare ribociclib tramite l’ampio programma di sperimentazioni cliniche MONALEESA, che comprende gli studi MONALEESA-2, MONALEESA-3 e MONALEESA-7. Questi studi stanno valutando ribociclib in diverse combinazioni con terapie endocrine in una vasta gamma di pazienti, inclusi uomini e donne in pre-menopausa.

MONALEESA-2 è uno studio registrativo globale multicentrico di Fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto per valutare la sicurezza e l’efficacia di ribociclib in combinazione con letrozolo rispetto a letrozolo in monoterapia nelle donne in post-menopausa con carcinoma mammario HR+/HER2- in fase avanzata che non avevano ricevuto alcuna precedente terapia per il cancro al seno in fase avanzata.2

Lo studio ha randomizzato 668 pazienti secondo un rapporto 1:1 – stratificato per la presenza di metastasi epatiche e/o polmonari – presso 223 centri di sperimentazione clinica in tutto il mondo1. Le pazienti hanno ricevuto ribociclib 600 mg/die (tre settimane di terapia e una settimana di intervallo), o placebo, in associazione con letrozolo 2,5 mg/die.

L’endpoint primario dello studio era la PFS2. Gli endpoint secondari hanno incluso: la sopravvivenza generale, il tasso di risposta globale, il tasso di beneficio clinico, la qualità della vita, la sicurezza e la tollerabilità2.

MONALEESA-2 è l’unico studio di Fase III condotto con un inibitore di CDK4/6 in prima linea che ha raggiunto in anticipo l’obiettivo di efficacia, grazie a risultati sulla PFS superiori alle aspettative: infatti, ribociclib più letrozolo ha soddisfatto l’endpoint primario alla prima analisi di efficacia.

Lo studio clinico MONALEESA-3 sta valutando ribociclib in combinazione con fulvestrant (rispetto a fulvestrant in monoterapia) negli uomini e nelle donne in post-menopausa con carcinoma mammario HR+/HER2- in fase avanzata che non hanno ricevuto alcuna terapia endocrina precedente (o ne hanno ricevuta al massimo una).

Lo studio MONALEESA-7 sta investigando ribociclib in combinazione con la terapia endocrina e goserelin (rispetto alla terapia endocrina e goserelin) nelle donne in pre-menopausa con carcinoma mammario HR+/HER2- in fase avanzata che non hanno ricevuto alcuna precedente terapia endocrina. Entrambi gli studi di Fase III – MONALEESA-3 e MONALEESA-7 – hanno terminato la fase di arruolamento.

Il carcinoma mammario in fase avanzata
Fino a un terzo delle pazienti con carcinoma mammario in fase precoce svilupperà in seguito una forma metastatica3. Il carcinoma mammario metastatico è la forma più grave della malattia e si verifica quando il tumore si è diffuso in altre parti del corpo, come il cervello, le ossa o il fegato4. Il carcinoma mammario in fase avanzata comprende lo stadio III, localmente avanzato, e lo stadio IV, metastatico4. I tassi di sopravvivenza per le donne che convivono con il carcinoma mammario in fase avanzata sono inferiori a quelli per le donne con la malattia in fase precoce. Il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni per il cancro al seno di stadio III è circa pari al 72%, mentre il cancro al seno metastatico (stadio IV) ha un tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni di circa il 22%5.

Novartis nel carcinoma mammario in fase avanzata
Per oltre 25 anni Novartis, in collaborazione con la comunità globale, è stata in prima linea nel guidare i progressi scientifici a beneficio delle pazienti con carcinoma mammario e nel migliorare la pratica clinica2. Grazie a una pipeline per il tumore al seno tra le più diversificate del settore e al più vasto numero di molecole per il tumore al seno in fase di sviluppo, Novartis è leader per quanto riguarda la scoperta di nuove terapie e associazioni, in particolare nel carcinoma mammario HR+ in fase avanzata, la forma più comune della malattia2.

Disclaimer
Il presente comunicato stampa contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi o incertezze si concretizzino, oppure nel caso in cui gli assunti che hanno determinato le anticipazioni dovessero risultare errati, i risultati effettivi potrebbero essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti, stimati o attesi

Novartis
Novartis fornisce soluzioni terapeutiche innovative, in grado di far fronte alle esigenze in continua evoluzione dei pazienti e della società. Con sede a Basilea, in Svizzera, Novartis offre un portfolio diversificato, per meglio rispondere a queste esigenze: farmaci innovativi, prodotti per la cura dell’occhio e generici a costi competitivi. Novartis è la sola azienda al mondo a detenere una leadership in tutte queste aree. Nel 2015, le attività del Gruppo hanno registrato un fatturato di 49,4 miliardi di dollari, mentre circa 8,9 miliardi di dollari (8,7 miliardi di dollari escluse le svalutazioni e gli ammortamenti) sono stati investiti in Ricerca & Sviluppo. Le società del Gruppo Novartis contano circa 118.000 collaboratori. I prodotti Novartis sono disponibili in oltre 180 Paesi del mondo. Ulteriori informazioni nei siti www.novartis.it e www.novartis.com (link is external). Novartis è anche su Twitter @novartisitalia

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