Che separazione sia: Schiaparelli si tuffa nell’atmosfera di Marte, tra meno di 72 ore il momento clou [VIDEO]

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Che separazione sia. Il modulo di discesa Schiaparelli si è sganciato dalla sonda madre come previsto, oggi 16 ottobre, alle 16:42. Il lander realizzato a guida italiana punta ora verso la superficie di Marte e il Trace Gas Orbiter continuerà l’avvicinamento al pianeta per approcciare l’orbita bassa prevista.

L’Italia si appresta ad andare su Marte, guidando in questa impresa, l’Europa tutta. Infatti, dopo un viaggio durato sette mesi per la missione europea e russa ExoMars 2016 si avvicina l’ora x, quella in cui sarà chiamata a ‘conquistare’ il pianeta rosso. Sarà un’offensiva su due fronti: quasi in contemporanea ExoMars dovrà conquistare cieli e terra marziani.

Da questo momento – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – tutte le operazioni saranno in automatico, senza possibilità di intervento da Terra. Il momento cruciale di questa prima parte della missione ExoMars, che dovrebbe portare l’Europa sul suolo marziano, l’Italia in particolare, solo esempio, se tutto andrà bene, di successo dopo la NASA. Il giorno più lungo sarà mercoledì 19. TGO dovrà infilare l’orbita del mondo rosso mentre Schiaparelli si tufferà nell’atmosfera marziana sfrecciando a circa 21.000 km all’ora.

Credit: ESA/ATG medialab
Credit: ESA/ATG medialab

Grazie a un sofisticato sistema di paracadute e motori frenanti, il lander rallenterà la sua corsa per posarsi vicino all’equatore marziano, sulla Meridiani Planum.

Sarà la fase più critica della missione e si consumerà in una manciata di minuti. Poco meno di sei. 360 secondi di terrore che riportano alla mente la discesa su Marte del ‘collega’ americano Curiosity. La conferma del touchdown di Schiaparelli è attesa sulla Terra dopo le 18.33. Mentre il TGO dovrebbe comunicare il corretto inserimento in orbita a partire dalle 20:25.

Un ruolo cruciale in questa complessa fase lo svolgerà un altro strumento italiano, Radar Doppler Altimeter (RDA) montato sul lander e realizzato nello stabilimento Thales Alenia Space di Roma. Questo sofisticato radar in banda Ka permetterà di gestire in completa autonomia da Terra la brevissima fase finale, della durata inferiore a 100 secondi, necessaria a raggiungere la superficie di Marte.

L’Europa attenderà l’arrivo dei due segnali dal Palazzo delle Esposizioni di Roma dove si svolgerà l’evento ufficiale internazionale Italy goes to Mars organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con ESA, INAF, Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia e National Geographic Channel. Nel corso dell’evento sarà infatti proiettata in anteprima la prima puntata della serie realizzata da Ron Howard  e prodotta dal canale edito dalla FOX.

Previsto un evento parallelo anche presso la sede ASI di Tor Vergata. La lunga maratona di ExoMars potrà essere seguita in live streaming su ASITV, in diretta video sulla pagina Facebook dell’Agenzia Spaziale Italiana e su Twitter con l’hashtag #italiavasumarte.

Il programma ExoMars è frutto di una cooperazione internazionale tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), fortemente sostenuto anche dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il Programma è sviluppato da un consorzio Europeo guidato da Thales Alenia Space Italia realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo-Finmeccanica 33%),  che coinvolge circa 134 aziende spaziali dei Paesi partner dell’ ESA. Thales Alenia Space Italia, prime contractor del programma ExoMars, è responsabile della progettazione di entrambe le missioni 2016 e 2020. Telespazio (Leonardo-Finmeccanica 67%, Thales 33%) è infine responsabile dello sviluppo di alcuni sistemi chiave del segmento di terra della missione, tra cui il Mission Control System, usato per monitorare e controllare il TGO nel 2016.

Leonardo contribuisce inoltre alla missione 2016 fornendo molte delle tecnologie a bordo di ExoMars: dai sensori di assetto ai generatori fotovoltaici e alle unità per la trasformazione e la distribuzione della potenza elettrica, fino al cuore optronico dello strumento di osservazione CASSIS.

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