Clima, l’esperto: “record di CO2 non sorprende, bisogna applicare la Cop21”

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Quello del superamento a livello globale, per un intero anno, della “soglia simbolo” di 400 parti per milione (ppm) dell’anidride carbonica (CO2) in atmosfera e’ un record “molto prevedibile” e “non sconvolgente” dal punto di vista scientifico. Lo dice all’ANSA Massimo Tavoni, professore del Politecnico di Milano e scienziato del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), sottolineando che fermare le emissioni di CO2 e’ essenziale. “L’atmosfera e’ come una vasca da bagno che coi rubinetti aperti si riempie di anno in anno nonostante un po’ d’acqua esca da qualche condotta”, spiega il professore con una similitudine. “Ora pero’ e’ arrivato il momento di chiudere il rubinetto per evitare la tracimazione”. “L’equazione e’ semplice”, sottolinea, “piu’ produciamo CO2, peggio e'”. L’aver superato un livello record “non puo’ essere una scusa per non agire”. Perche’ l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, insieme agli altri gas serra, e’ direttamente collegato con la “febbre” del pianeta, con le temperature record registrate di anno in anno e quindi con i mutamenti climatici. I combustibili fossili, spiega Tavoni, “compongono i tre quarti delle emissioni di CO2” e arrivano in primis “dalla generazione di elettricita'”, ma anche dai trasporti e da tutte le attivita’ produttive. “L’altro quarto arriva dalla Terra, dalla deforestazione”. E non ha senso chiedersi se in Italia siamo o meno al di sotto della soglia di 400 ppm: “la vasca da bagno, l’atmosfera, e’ una sola, ogni Paese ha il suo rubinetto aperto ma quel che versa finisce in circolo per tutti”. Nel nostro Paese comunque “abbiamo emissioni medie di 10 tonnellate di CO2 per persona, meno delle 20 tonnellate degli Usa”, ma pur sempre un livello dal quale e’ preferibile scendere. Anche se il quadro scientifico non e’ incoraggiante “le soluzioni, tecnologiche e politiche” ci sono, rimarca Tavoni. La Cop21 e l’accordo siglato a dicembre scorso a Parigi sono un passo che “va nella direzione giusta, anche se non ancora sufficiente per garantire che la temperatura del globo resti sotto i 2 gradi”.

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