Influenza: febbre e dolore nei bimbi, ecco cosa fare

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Quando i genitori bussano alla porta del pediatra, almeno in 3 casi su 10 è perché il loro piccolo ha febbre e dolore. E quando un bambino viene ricoverato in ospedale, 8 volte su 10 è per via di una malattia che presenta fra i sintomi anche il dolore. Questi numeri, pubblicati sull”International Journal of Medical Science’ dai camici bianchi dell’Unità di pediatria ad alta intensità di cura del Policlinico-università degli Studi di Milano, confermano l’importanza di una corretta informazione alle famiglie sull’uso dei farmaci, specie in vista della stagione invernale con l’arrivo di influenza e sindromi ‘cugine’. L’argomento è fra i principali in agenda al 35esimo Congresso nazionale di antibioticoterapia in età pediatrica (Centro congressi università Iulm di Milano, 19-21 ottobre). “Il dolore nei bambini è spesso associato a una malattia come un’influenza o a un infortunio – sottolinea Susanna Esposito, presidente del Congresso e di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici), e direttore di Pediatria ad alta intensità di cura al Policlinico milanese – e in presenza di un malessere generale riteniamo che il dolore debba essere trattato e non sopportato, anche quando il bambino non esprima verbalmente il proprio disagio. L’efficacia del trattamento antalgico in età pediatrica si ottiene applicando flessibilmente il principio del ‘farmaco giusto, alla giusta dose e al momento giusto’ a ogni singolo paziente. In altre parole, è l’intensità del dolore a far scegliere il gradino della scala”.

Ecco i consigli di Waidid a mamme e papà:

1) Non utilizzare nei bambini farmaci a dosaggi per adulti

2) Gli antipiretici e gli antinfiammatori vanno somministrati sempre in base al peso e non all’età

3) E’ importante somministrare gli analgesici a orario fisso per evitare l’insorgenza di ‘buchi’ di dolore. L’intervallo fra le dosi dovrebbe essere determinato in accordo con l’intensità del dolore e la durata dell’effetto analgesico del farmaco utilizzato

4) I farmaci antipiretici devono essere impiegati nel bambino febbrile solo quando alla febbre si associ un quadro di malessere generale.

E ancora:

5) Paracetamolo e ibuprofene sono gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica, sono farmaci generalmente sicuri ed efficaci

6) Il paracetamolo è indicato come farmaco di prima scelta nel trattamento del dolore lieve-moderato

7) La somministrazione di paracetamolo per via orale è preferibile a quella rettale poiché l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio in base al peso corporeo

8) La via rettale è da valutare però in presenza di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per bocca. Infine:

9) Nei pazienti con asma persistente lieve, l’utilizzo di paracetamolo al bisogno non è stato associato a una più alta incidenza di esacerbazione d’asma o peggioramento del controllo dell’asma

10) L’ibuprofene è il farmaco di scelta per la cura delle patologie dolorose con componente infiammatoria

11) L’ibuprofene non è raccomandato in bambini con varicella o in stato di disidratazione, e si consiglia cautela nei casi di grave insufficienza epatica o renale, o in soggetti con malnutrizione grave

12) Paracetamolo con dosaggio 15 mg/kg/dose 4-6 volte al giorno e ibuprofene con dosaggio 10 mg/kg/dose 2-3 volte al giorno sono efficaci nel trattamento della cefalea acuta.

“La febbre e il dolore nel bambino – conferma Diego Fornasari, professore associato di farmacologia all’università Statale di Milano – creano sempre un forte stato d’ansia nei genitori, che in generale tendono a sovratrattare la febbre magari ravvicinando le dosi o somministrandole in quantità maggiore rispetto a quelle previste, oppure a sottovalutare il dolore. Per questo è fondamentale rispettare i dosaggi e gli intervalli indicati nella somministrazione del paracetamolo, ricordando che agisce sul sistema nervoso centrale e non ha un’azione antinfiammatoria come invece l’ibuprofene. Entrambi sono farmaci sicuri ed efficaci nei bambini, ma è importante sapere che il loro uso non appropriato, o peggio l’abuso, può avere effetti collaterali con un rischio di gastrolesività nel caso dell’ibuprofene o di disfunzioni a livello epatico nel caso del paracetamolo”.

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