Salute: presto un registro europeo per l’angioedema, un aiuto per i pazienti

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Un registro europeo e internazionale dell’angioedema ereditario, malattia rara che in Italia conta un migliaio di pazienti. Uno strumento che consentirà di raccogliere tutti i dati di un numero maggiore di persone colpite da questa malattia, in modo da saperne di più sui rischi legati alla patologia e sull’efficacia e gli effetti a lungo termine dei farmaci utilizzati oggi. E’ l’obiettivo del progetto a cui lavora Marco Cicardi, medico del Dipartimento di Medicina interna dell’ospedale Sacco di Milano che, domani, modererà simposio Shire proprio sull’angioedema ereditario, in programma in occasione del congresso nazionale della Società italiana di medicina interna (Simi).
I registri, spiega all’Adnkronos Salute Cicardi, “sono particolarmente importanti nelle malattie rare, seguite in genere da centri che raccolgono piccoli gruppi di malati. Ciò comporta una maggiore difficoltà a conoscere i problemi legati alla condizione che, con una casistica maggiore, avrebbe meno segreti. In particolare, avere più dati a disposizione ci permetterebbe di sapere se i pazienti con angioedema hanno una maggiore vulnerabilità ad altre malattie, se per loro ci sono problematiche di salute più frequenti rispetto alle persone che non soffrono di questa malattia“. Avere una maggiore casistica su cui studiare, inoltre, sarebbe di grande aiuto nel monitoraggio delle terapie.
Molte persone con angioedema – ricorda Cicardi – hanno usato per 20 o 30 anni i farmaci che abbiamo a disposizione per la terapia, a base di androgeni. Analizzando e comparando i dati di un numero consistente di pazienti (che seguono le cure o che non le hanno mai seguite) possiamo capire se ci sono stati effetti a lungo termine attribuibili ai farmaci e che differenze si determinano tra chi è in cura e chi non lo è“. Un elemento che potrà essere di grande aiuto anche sui nuovi farmaci in arrivo: “Grazie ai dati del registro ci sarà più possibilità di sorvegliare e di monitorare l’efficacia delle nuove terapie“.
L’appuntamento per gli esperti che stanno lavorando alla costruzione del registro internazionale è per il 22 novembre a Sofia. “Il registro italiano conta oggi 920 pazienti ed è in fase di completamento – ricorda l’esperto – l’incontro di novembre aprirà la strada per allargare il database a Francia, Spagna, Germania, Ungheria, Polonia, Serbia, Bulgaria, Macedonia, Grecia, Canada, Brasile e Messico. Con un numero di pazienti che potrebbe superare i 1500. Una base utile per migliorare il livello di informazione generale sulla malattia, con ricadute positive nella cura del paziente“. (AdnKronos)

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