Sanità: entro il 2010 il mercato dei big data sale a 7,5 miliardi di dollari

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Entro il 2020, si prevede che le entrate globali del mercato di Big Data e strumenti di analisi in campo sanitario raggiungeranno quota 7,5 miliardi di dollari, con in testa le Americhe, l’Europa a stretta distanza e l’Asia più lontana al terzo posto. Lo rivela lo studio ‘Growth Opportunities for Healthcare Big Data-An Analysis of Global Case Studies‘ di Frost & Sullivan. Il settore della sanità sta accorgendosi sempre di più del valore offerto dalle soluzioni di Big Data. Tuttavia, gli investimenti attuali sono focalizzati sulla risposta alle esigenze immediate degli investitori, che spesso sono settoriali e con benefici incrementali, a differenza di una riprogettazione organizzativa strategica dell’approccio ai dati che offre ritorni sull’investimento esponenziali.

“A livello globale, il settore della sanità si sta muovendo verso modelli di cura preventivi e basati sul valore, sebbene a diversi livelli in diversi paesi“, afferma Natasha Gulati, analista del gruppo Transformational Health di Frost & Sullivan. “Nei prossimi 5 anni, diversi Paesi in Europa e nella regione Asia-Pacifico adotteranno modelli di cura – spiega – che premiano il personale clinico che migliora gli esiti a lungo termine nei pazienti, specialmente per le malattie croniche, piuttosto che il volume delle cure erogate. Questo cambiamento degli indicatori chiave di performance richiederà una migliore aggregazione, analisi e conformità dei dati ottenuti dal personale clinico“.

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