Sostenibilità: l’Italia fa il punto sulla conservazione degli ecosistemi

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Il mondo della ricerca scientifica e della conservazione delle specie animali a rischio estinzione si riunisce al Parco Natura Viva di Bussolengo da oggi al 4 ottobre, in occasione della settima edizione del ”Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi Zoologici e nelle Aree Protette”. Centotrenta partecipanti tra studenti provenienti da 10 Università italiane (Bologna, Milano, Padova, Parma, Torino, Firenze, Trento, Roma, Perugia e Exter) ricercatori, accademici e conservazionisti internazionali si riuniranno per confrontare gli ultimi risultati conseguiti nel campo della salvaguardia degli ecosistemi naturali, in Italia e nelle zone più critiche del pianeta per il mantenimento della biodiversità. Leopardi e lemuri tra i temi più caldi. Sulle vette della Mongolia, infatti, i Leopardi delle nevi resistono in 4.000 all’avanzata degli allevamenti intensivi, che costantemente sottraggono loro habitat. Tra le ultime foreste vergini del Madagascar, invece, i Lemuri catta vengono inseriti nella lista delle 25 specie di primati non umani che si estingueranno nei prossimi anni. ”Quando abbiamo cominciato otto anni fa con questo appuntamento annuale già sentivamo forte la necessità di riunire le forze di chi in Italia fa ricerca scientifica nell’ambito della conservazione della natura. Ma quest’anno il Congresso Mondiale dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) concluso da poco alle Hawaii, ha restituito un quadro drammatico dello stato di salute del Pianeta, che conferma la responsabilità diretta dell’uomo” commenta Caterina Spiezio, responsabile del settore Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo. Gli ultimi dati emanati in quell’occasione infatti, indicano che su 8,688 specie inserite nella Lista Rossa del rischio estinzione, i tre quarti sono sulla soglia della scomparsa a causa del sovrasfruttamento delle risorse naturali e della conversione agricola o industriale degli habitat naturali, mentre il cambiamento climatico finisce al settimo posto tra le 11 minacce maggiori. ”E’ proprio da appuntamenti come questo che si delineano i progetti del futuro, che tuttavia devono sempre confrontarsi anche con molte difficoltà sui lunghi periodi. E’ per questo che mai come ora sono importanti sinergie sempre maggiori”, conclude Spiezio.

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