Per la ricostruzione dei paesi del Lazio, Marche e Umbria colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso, il governo ha stimato uno stanziamento di “3,5 miliardi di euro per gli edifici privati” e “un miliardo di euro per gli edifici pubblici. Queste risorse sono gia’ previste nella legge di bilancio che approveremo sabato”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l’approvazione del decreto legge, “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal Sisma del 24 agosto 2016”. Il dl prevede uno “stanziamento immediato per fronteggiare l’avvio ricostruzione di 200 milioni di euro, su un fondo che consente di avviare subito ricostruizone”, ha aggiunto De Vincenti sottolineando che “in totale siamo a 300 milioni di euro, per copertura di tasse, imposte e oneri sociali differiti”.
Si tratta di un “provvedimento complesso, esaustivo, una sorta di vademecum per la ricostruzione” con misure “che vanno dal risarcimento integrale degli edifici colpiti, al rinvio del pagamento di imposte e tasse per i cittadini colpiti dal Sisma”, ha aggiunto De Vincenti. Gli ha fatto eco il commissario straordinario per la ricostruzione nelle zone colpite dal Sisma del 24 agosto, Vasco Errani, che ha sottolineato come “siamo di fronte a un decreto che imposta pienamente la ricostruzione e che con la legge di bilancio troverà la piena copertura per la ricostruzione”. “Era importante che ci fossero tempi significativamente più rapidi rispetto ad altre esperienze, anche se abbiamo la consapevolezza che ricostruire centri storici è un percorso di anni, che affronteremo”, ha aggiunto Errani.
“Tutte le ditte che lavoreranno nel piano della ricostruzione delle zone colpite dal Sisma del 24 agosto scorso”, in Lazio, Umbria e Marche, dovranno “essere iscritte nella ‘white list'”, ha spiegato Errani, sottolineando che le parole d’ordine saranno “legalità e trasparenza”. Da parte sua, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio ha messo in luce come nel decreto legge c’è anche una parte che disciplina il passaggio dall’emergenza alla ricostruzione. “In effeti, siamo nella ‘coda’ dell’ emergenza, stiamo piano piano convincendo ad assumere quelle decisioni per liberare le aree attendate. E un processo da completare con rapporto di dialogo con le persone e i cittadini”. Curcio ha poi ricordato l’ordinanza firmata per fornire moduli abitative agli allevatori e a quelle persone che devono stare vicine alle loro attività. Si sta lavorando nel Lazio e nelle Marche anche sulla parte della macerie, in particolare sulla rimozione dell’amianto. “Tutte le altre attività di assistenza sono in corso, stiamo continuando le azioni sulle scuole, definendo il fabbisogno per le strutture di emergenza. Finora sono stati fatti 22.600 sopralluoghi dai tecnici, che hanno portato al 50% dell’agibilità”, ha aggiunto. Alla conferenza stampa erano presenti il vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli e il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli.