Tumore alla vescica: un farmaco contro il raffreddore potrebbe distruggere le cellule aggressive

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Novità nelle terapie del tumore alla vescica. E’ quanto ha verificato uno studio dell’Università giapponese di Hokkaido osservando come, nei topi, un medicinale antinfiammatorio riesce a fermare l’avanzata del tumore e migliorare gli effetti positivi della chemioterapia. Questo tipo di tumore, il settimo più diffuso tra gli uomini, può essere di tipo non invasivo, con un tasso di sopravvivenza del 90% dopo 5 anni, e invasivo, con una prognosi molto più complicata. Quest’ultimo solitamente viene trattato con i comuni farmaci anticancro, come il cisplatino, tuttavia la malattia tende nel tempo a diventare resistente alla chemioterapia estendendosi ad altri organi.

Durante le sperimentazioni le cellule della vescica umana sono state ‘etichettate’ con un enzima che emette luce, in modo da poter seguire la loro risposta alla terapia, una volta iniettate nei topi. Dentro gli animali le cellule hanno iniziato a moltiplicarsi e dopo 45 giorni i topi presentavano diverse metastasi a fegato, polmoni e ossa. A questo punto si è osservato come la somministrazione dell’acido flufenamico, un farmaco non steroideo usato per trattare il raffreddore, portava alla distruzione delle cellule aggressive, fermandone l’avanzata e rendendo la chemioterapia di nuovo efficace.

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