Maltempo: una frana minaccia diversi edifici, circa 200 sfollati a Genova

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Sessanta famiglie, per un totale di 130 persone: è questo il bilancio del numero di sfollati a causa di una frana che sta mettendo in pericolo alcuni palazzi a Quezzi, quartiere collinare di Genova, in via Daneo e via Portazza. A dare l’allarme ai vigili del fuoco sono stati proprio i residenti, svegliati dal boato causato dal crollo di un muro di contenimento della collina. In via Portazza i problemi maggiori: al civico 65 il palazzo sembra essere eroso nelle fondamenta. Per sfollare i residenti sono stati utilizzati degli autobus bus di Amt, l’azienda di trasporto pubblico cittadina. Trentacinque persone sono state ospitate in un locale della parrocchia e in un circolo Arci della zona, altre ancora in un locale della protezione civile, diverse si sono trasferite da parenti o amici.

Nel corso della mattinata verranno effettuate verifiche sulla stabilità delle fondamenta dei palazzi per decidere se confermare l’agibilità degli appartamenti. “Come Comune stavamo gia’ intervenendo nella zona interessata, il punto piu’ stretto del Fereggiano, che e’ una proprieta’ privata – spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici e protezione civile Gianni Crivellotanto che era partita anche un’ingiunzione nei giorni scorsi“.

Una settimana fa c’era stato un primo cedimento del terreno crollato la scorsa notte a Genova Quezzi. Lo rivelano gli sfollati. Lo smottamento era stato segnalato al Comune che e’ intervenuto per mettere in sicurezza l’area con operai, tecnici e mezzi. La frana c’e’ stata intorno alle 2, ma alcune ore prima un albanese che vive in via Daneo dove si trova uno dei tre edifici interessati dal crollo aveva udito il rumore causato da un piccolo smottamento: “Stavo guardando un programma in tv quando ho sentito un tonfo. Poi nessun rumore e non ho dato importanza alla cosa fino a quando non ho udito nella notte il boato che ha accompagnato la frana che ha portato via il muro“, ha detto ai soccorritori mentre aspettava di sapere dove poter passare la notte. Sono 300 i metri cubi di terreno franati.

La Protezione civile della Liguria ha dato tutta la sua disponibilità al Comune di Genova, nel caso ce ne fosse bisogno, per assistere gli sfollati e per dare il supporto tecnico necessario alle valutazioni tecniche sulla zona oggetto del cedimento che riterrà di fare“. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente e difesa del suolo, Giacomo Giampedrone, dopo la frana. “La sala operativa della Protezione civile – ha aggiunto Giampedrone – è stata informata dell’accaduto dai vigili del fuoco. Appena pervenuta la notizia, mi sono subito messo in contatto con l’assessore comunale genovese Gianni Crivello, che coordina gli accertamenti tecnici da parte del comune. Il cedimento del muro di contenimento – ha concluso l’assessore – parte da un terreno privato, sul quale l’amministrazione comunale stava proprio intervenendo in danno. Da una primissima valutazione, quanto accaduto appare del tutto indipendente rispetto all’ondata di maltempo dei giorni scorsi“.

“E’ una situazione complicatissima, colpa di come e’ stata costruita la citta’, e’ frutto della cementificazione“. Lo ha detto il sindaco Marco Doria, che ha compiuto un sopralluogo nella zona interessata dalla frana. I palazzi sorgono nel greto del rio Fereggiano, il corso d’acqua che tracimando nel 2011 causò sei vittime. “Ora diamo assistenza agli sfollati, come abbiamo sempre fatto. Noi ci siamo“, ha detto Doria. Durante il sopralluogo il sindaco e’ stato accompagnato dall’assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello. “Ha ceduto un terreno privato su cui il Comune stava intervenendo da giorni. Il Comune aveva fatto giorni fa una ingiunzione ai proprietari del terreno per farli intervenire. Non lo hanno fatto, ma era comunque dovere dell’Ente operare su questa area, una delle piu’ problematiche della citta‘”, ha detto Crivello ricordando che nei giorni scorsi aveva compiuto sull’area un sopralluogo con il responsabile della protezione civile del Comune. La frana ha sepolto un escavatore di Aster, l’azienda municipalizzata per i lavori pubblici. Gli amministratori hanno incontrato alcuni sfollati garantendo assistenza dai pasti al pernottamento, alcuni hanno trovato sistemazione in sedi della protezione civile e in alberghi, altri sono da parenti e amici. E’ in corso una riunione tra il sindaco, assessore, presidente di municipio, vigili del fuoco e protezione civile per decidere sull’agibilita’ dei palazzi.

Il cedimento del muro di contenimento“, che ha causato la frana a Genova Quezzi, “da una primissima valutazione e’ del tutto indipendente rispetto all’ondata di Maltempo dei giorni scorsi“. Lo dice l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone. “La protezione civile della Liguria ha dato tutta la sua disponibilita’ al Comune di Genova, nel caso ce ne fosse bisogno, per assistere gli sfollati e per dare il supporto tecnico necessario alle valutazioni tecniche sulla zona oggetto del cedimento che riterra’ di fare” aggiunge Giampedrone a seguito della frana a Quezzi. “La Sala Operativa della Protezione Civile e’ stata informata dell’accaduto dai Vigili del Fuoco. Appena pervenuta la notizia mi sono messo in contatto con l’assessore comunale Gianni Crivello“.

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