Ultimamente si parla molto di terremoti, ed è tornato molto popolare e di attualità il tema dei sismi indotti. La sismicità indotta, cioè causata dall’uomo, desta particolare interesse ed in molti si chiedono se i recenti terremoti siano da collegare con l’attività dell’uomo, come perforazioni, estrazioni petrolifere, eccetera. Su questo argomento bisogna prestare molta attenzione e non farsi ingannare dalle bufale.
I terremoti sono infatti fenomeni naturali, che avvengono per via dell’attività tettonica presente sul pianeta Terra. L’uomo non ha niente a che vedere con loro: avvengono laddove le placche tettoniche collidono, per lo slittamento di enormi fratture situate nel sottosuolo, chiamate faglie. Sono sempre avvenuti e sempre avverranno. Ad esempio, i terremoti che stanno colpendo il Centro Italia, sull’Appennino, o i piccoli sismi che stanno creando apprensione nell’area di Reggio Calabria, non hanno assolutamente nulla a che vedere con l’uomo. Sono frutto della tettonica, in un paese – l’Italia – da sempre soggetto ad elevata sismicità.
In certe occasioni però, l’attività dell’uomo può causare il movimento di faglie e quindi la generazione di terremoti. Succede solo in particolari aree, con determinate caratteristiche geologiche, e generalizzare non è davvero possibile, se non si vuole cadere in gravi errori.
E’ successo in passato in determinate aree, come la Spagna – dove l’iniezione di gas nel sottosuolo in un deposito di stoccaggio sotterraneo ha causato uno sciame sismico nel 2013 – e sta succedendo attualmente in Oklahoma, dove una zona quasi asismica si è trasformata negli ultimi anni in una delle più attive degli USA, causa della tecnica di estrazione petrolifera nota come “fracking”. Sono soltanto casi puntuali, ce ne sono molti in giro per il mondo, ma ogni volta bisogna attendere le verifiche e gli studi degli scienziati per sapere se l’attività umana c’entra qualcosa o no. Il problema è che spesso per avere una maggior sicurezza sulla influenza o meno dell’uomo in determinati sismi, bisogna attendere anni e anni di analisi e studi: e in questi tempi in cui tutto “è rapido”, è più facile ascoltare e farsi convincere dalle voci di quelli che si dicono “certi”.
E’ giusto parlarne, è giusto preoccuparsi e fare domande, ma attenzione alle tante bufale che girano su questa tema scivoloso. Sempre meglio consultare il parere di scienziati, e non ascoltare una sola voce ma mettere insieme più campane.