Terremoti: in Puglia e Sicilia si sentono di più quelli greci

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Oltre 4.500 i questionari “Haisentitoilterremoto” compilati dai cittadini italiani a seguito dei terremoti che hanno interessato la Grecia dal 2007 al 2014 con scosse di magnitudo momento (Mw) superiori a 5.4. Ad analizzare questi dati, per lo studio del territorio alle sollecitazioni sismiche, i ricercatori del gruppo di lavoro HSIT (Hai sentito il terremoto) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La ricerca Role of African–Eurasian plate setting in the felt areas of intermediate-depth earthquakes: an investigation using crowdsourced data (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ter.12245/epdf), pubblicata su Terra Nova, analizza i dati forniti dai cittadini per investigare come sono stati avvertiti alcuni recenti forti terremoti greci di media profondità (50-110km).

“I terremoti possono essere percepiti in Italia a distanze maggiori di quelle normalmente osservate”, spiega Paola Sbarra ricercatrice dell’INGV e del gruppo HSIT. “In particolare ciò si osserva per i cittadini situati in Sicilia sudorientale e in Puglia, ovvero sul lato africano del confine delle placche Africana ed Euroasiatica. Mentre la maggioranza di chi è sul lato europeo di questo  confine, solitamente non avverte tali eventi. Lo studio, evidenziando le modalità di propagazione delle onde sismiche, offre contributi significativi alla comprensione di aree geologiche complesse e ha implicazioni potenziali nello studio della pericolosità sismica”.

Anche in occasione dei recenti terremoti che hanno interessato l’Italia Centrale, i ricercatori hanno potuto analizzare i dati di oltre 45.000 questionari compilati da cittadini provenienti da tutta Italia. I risultati preliminari mostrano un’amplificazione degli effetti del terremoto nell’area a nord degli epicentri e sulla costa adriatica, e un’attenuazione sul versante tirrenico.

Dal 2007 a oggi sono 875.390 i questionari compilati al sito web www.haisentitoilterremoto.it.

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