Contraddizioni italiane, che devono far riflettere. Nel paese dove si è avuta nel secolo scorso la più alta mortalità d’Europa per eventi geologici (terremoti ed inondazioni soprattutto), un paese geologicamente soggetto a fenomeni pericolosi molto frequenti, la cartografia geologica del territorio non è stata ancora completata.
Da anni il progetto CARG (CARtografia Geologica), un progetto iniziato nel 1988 il cui obiettivo era la stesura di carte geologiche al dettaglio di tutto il territorio nazionale, è fermo perché non più finanziato.
Il progetto CARG prevedeva la realizzazione di 652 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000, per la copertura dell’intero territorio nazionale. Ad oggi sono stati realizzati solo 255 fogli, pari a circa il 40% dell’intera copertura cartografica.
E’ un po’ come se in Italia mancasse una cartografia stradale per il 60% del territorio. Una grave mancanza, che rende più povero il nostro paese. Un paese dove ci sono eccellenze uniche al mondo, e reti di ricerca scientifica molto avanzate (si pensi all’INGV), ma dove i governi non hanno voluto finanziare un progetto basilare nella conoscenza della geologia del nostro territorio. Qualcosa che i nostri vicini europei, per loro fortuna meno a rischio di noi, hanno fatto. Si pensi alla Spagna, che ha mappato al dettaglio la geologia del suo territorio e continua a pubblicare aggiornamenti come avvenuto di recente.
Invece attraverso lo studio geologico del territorio si possono prendere decisioni importanti per prevenire danni gravi, per proteggere i cittadini ed il territorio stesso, per pianificare meglio future strutture e salvaguardare (o rimuovere) quelle vecchie.
Per consultare quanto è già stato fatto, si può accedere a questo link alla pagina del CARG. Che, speriamo, possa essere completato in un prossimo futuro.