Terremoto, Consorzi di Bonifica: forte aumento del rischio idrogeologico

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Il rischio idrogeologico aumenta fortemente in occasione di un Terremoto, che non solo mina la staticita’ delle infrastrutture idrauliche, ma altera la morfologia del territorio. L’azione di controllo del territorio operata dai Consorzi di bonifica e’ scattata subito dopo i primi eventi sismici e prosegue costantemente da settimane. Il Consorzio di bonifica Reatina, ad esempio, ha operato per un mese ad Accumuli con uomini e mezzi. Il Terremoto ha colpito i comprensori di 3 Consorzi di bonifica: Reatina (con sede a Rieti), Tevere Nera (con sede a Terni), Marche (con sede a Pesaro), che operano in stretta collaborazione e che continueranno a farlo, perche’ le conseguenze sul rischio idrogeologico, provocate dal Terremoto, si valuteranno anche su tempi medio-lunghi,” dichiara all’Agi, Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela terriori ed acque irrigue), commentando l’attuale fase post Terremoto. E’ stato inoltre rilevato “l’abbassamento dei terreni, decine di centimetri, in alcune zone terremotate: e’ evidente che un terreno depresso, in caso di pioggia, non riesce piu’ a far defluire naturalmente l’acqua, tendendo ad allagarsi e quindi sara’ necessario studiare nuove reti di sgrondo delle acque con la realizzazione di nuove infrastrutture (canali e centrali idrovore), bisognose di investimenti“. Sotto stretto monitoraggio “il fiume Nera, di cui il Consorzio di bonifica Tevere Nera tiene sotto controllo la staticita’ delle sponde ed il regolare fluire delle acque, che potrebbe essere improvvisamente ostruito da cadute di alberi o crolli di manufatti a ridosso dell’alveo. Nel centro di Terni e’ “osservato speciale” il canale Sersimone a causa della vetusta’ degli argini“.

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