Terremoto: la sede abruzzese dell’Ingv resta a L’Aquila

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La sede dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) resterà a L’Aquila, grazie a un accordo triennale con la Regione Abruzzo finanziato per la prima annualita’ con 550 mila euro inseriti nella legge di stabilita’ regionale 2017. Ad annunciarlo e’ il direttore generale dell’Ente regionale, Cristina Gerardis, intervenuta sul tema nei giorni scorsi anche nel programma di Rai Radio 1 “La radio ne parla”. “Intendiamo fare una convenzione per tre anni”, conferma spiegando che “all’anno servono circa 550 mila euro” e che nella finanziaria di quest’anno “ci sara’ copertura per il 2017”.

“Prima ancora che terminasse il rapporto nato con il ‘Progetto Abruzzo’, tra Ingv e la Regione abbiamo cominciato un lavoro per approfondire quali potessero essere le modalita’ per continuare ad avere questo rapporto speciale legato al territorio – ha spiegato la Gerardis a Rai Radio 1 – Un rapporto che ha avuto dei frutti, altrimenti non ci saremmo impegnati in questa direzione”. “Tralascio la polemica politica perche’ non ha riscontro nei fatti dal momento che l’Ingv continua ad avere la propria sede all’Aquila – ha aggiunto poi – Parlando con uno degli ingegneri, mi confermava la loro intenzione, anche un po’ sentimentale, di continuare a stare a L’Aquila come sede simbolica di questa loro attivita’ nel territorio abruzzese”.

A favore dell’istituto di geofisica si e’ mosso anche il consigliere Maurizio Di Nicola (Centro democratico), presidente della prima commissione consiliare (Bilancio), che ha annunciato un “progetto di legge per sostenere e potenziare l’attivita’ di ricerca tecnico-scientifica espletata dall’Ingv nella sede distaccata di L’Aquila, finalizzata alla mitigazione del rischio sismico nel territorio regionale abruzzese, attraverso l’esecuzione di un progetto appositamente finanziato dalla Regione”. La questione era tornata di attualita’ qualche settimana fa quando, attraverso un’interrogazione, il consigliere del Movimento 5 stelle Riccardo Mercante aveva chiesto al governatore, Luciano D’Alfonso, se fosse vero che la sede avrebbe chiuso il 31 dicembre “nel silenzio generale”.

A destare l’allarme sulla ‘fuga’ dell’istituto era stato l’equivoco generato dalla chiusura della sede occupata fin qui nel palazzo in via dell’Arcivescovado, dietro piazza Duomo, di proprieta’ dell’imprenditore aquilano Gabriele Valentini, con il trasferimento fino alla fine del “Progetto Abruzzo” in un nuovo alloggio a Porta Napoli, secondo quanto si e’ appreso, meno costoso.

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