Il 13 dicembre la Chiesa Cattolica celebra Santa Lucia, Vergine e Martire. La Santa nacque intorno al 283 a Siracusa, cittadina siciliana in cui si era fortemente diffuso il Cristianesimo, da una nobile famiglia.
Divenuta presto orfana di padre, promessa in sposa ad un patrizio, il 5 febbraio 301 d.C. si recò insieme alla madre Eutichia, che soffriva di emorragie e alla quale non erano state date speranze di guarigione, a Catania, in cui erano in corso i festeggiamenti in onore di Sant’Agata, Santa dalla grande potenza taumaturgica tanto che si diceva che si avrebbe toccato la sua tomba, sarebbe stato risanato.Mentre le due donne invocavano in preghiera Sant’Agata, affinchè aiutasse a sconfiggere la malattia, Lucia ebbe una visione: Sant’Agata le apparve dicendole che lei stessa poteva aiutare la madre a guarire e che un giorno sarebbe diventata Patrona della città di Siracusa.
Al ritorno dal pellegrinaggio, Eutichia guarì e la futura Santa decise di dedicare tutta la sua vita al Signore, svolgendo costantemente le sue opere di carità a favore di poveri, deboli e afflitti.Si narra che il pretendente respinto non le perdonò l’umiliazione subita, denunciandola come cristiana al prefetto Pascasio. Erano questi gli anni di Diocleziano, anni bui per la storia del Cristianesimo, di persecuzioni ma anche di grandi esempi di fede. Lucia, arrestata, minacciata, torturata, si proclamò comunque seguace di Cristo, non accettando di abiurare la propria fede.
Per Pascasio quella ragazza era troppo forte da piegare e doveva morire, per cui la Santa venne sottoposta a diverse prove di umiliazione e torture: costretta con la forza, diventò miracolasamente così pesante, che né decine di uomini né la forza di buoi riuscirono a spostarla.
Lucia, allora, fu sottoposta al supplizio del fuoco, ma ne rimase totalmente illesa, sicché infine, piegate le ginocchia, fu decapitata, o secondo le fonti latine, le fu infisso un pugnale in gola (jugulatio). Era il 13 dicembre 304. La Santa riuscì a ricevere, prima di morire, l’Eucarestia, preannunciando la morte di Diocleziano, che avvenne da lì a pochi anni, e la fine delle persecuzioni, terminate nel 313 d.C. con l’editto di Costantino che sanciva la tolleranza religiosa e la libertà di culto.