Una mostra sui luoghi e i miti del Mediterraneo, che espone pezzi del Mart di Rovereto, inaugurerà domani il nuovo museo di Messina, uno dei più grandi del Mezzogiorno. In seguito alla conclusione dei lavori di restauro della sede storica nella filanda Mellinghoff Barbera, il museo riapre con una nuova sistemazione espositiva. Si tratta di un progetto finanziato con fondi europei e realizzati con due cantieri aperti nel 2013, che ha permesso di adibire un intero spazio alle mostre temporanee, destinando inoltre un’ala dell’antica filanda all’esposizione di una grande patrimonio artistico. Il museo, sorto dopo il terremoto del 1908, contiene quasi ottomila opere d’arte e numerosi pezzi di architettura urbana sopravvissuti al terremoto che finora erano depositati all’esterno della struttura. Tra le opere più importanti ci sono due tavole di Antonello da Messina, “La resurrezione di Lazzaro” di Caravaggio, la statua del Nettuno di Montorsoli allievo di Michelangelo, un’edicola del XV secolo attribuita a Antonello Gagini recuperata dalla chiesa di San Francesco. Il nuovo museo sarà aperto domani, 9 dicembre alle 17. L’inaugurazione sarà preceduta in mattinata da una conferenza stampa.