Uno studio dalla Società italiana di medicina generale (Simg) su 13.453 pazienti affetti da malattie cardio-vascolari e presentato in occasione del congresso nazionale della società, ha evidenziato come l’aspirina, se presa per 5 anni, riduca fino al 60% l’insorgenza del tumore della prostata.
«Quello alla prostata è, infatti, il tumore più frequente tra la popolazione maschile del nostro paese e quest’anno colpirà 35mila italiani. Grazie all’effetto protettivo dell’aspirina potremo dimezzare il rischio di nuovi casi» sottolinea Claudio Cricelli presidente Simg.
«L’aspirina -spiega Francesco Lapi , direttore della ricerca di Health Search-è un farmaco antiaggregante e antinfiammatorio, agisce inibendo alcune vie enzimeatiche che favoriscono la proliferazione cellulare. Quindi riesce a bloccare la riproduzione incontrollata delle cellule che caratterizza le patologie oncologiche».
La ricerca italiana si trova in linea con gli altri studi esteri condotti sul tema: Francesco Cognetti , presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro” ha rilevato la necessità di «rafforzare l’alleanza tra medico di medicina generale e oncologo per incentivare la prevenzione dei tumori del nostro paese».