L’Italia dello spazio: ExoMars, Space Riders, lanciatori e astronauti, ma anche telecomunicazioni e navigazioni

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Il proseguimento del progetto ExoMars e la conferma di Luca Parmitano sulla ISS nel 2019 i goal realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). A cui si devono aggiungere l’investimento per Space Riders – il veicolo riutilizzabile per orbita bassa evoluzione dell’IXV, progetto sviluppato dal CIRA con Thales Alenia Space Italia, – e un cospicuo investimento italiano nel settore delle telecomunicazioni, che porta l’Italia a raddoppiare il proprio investimento.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa ministeriale», ha detto al termine del vertice il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. «Siamo riusciti a includere in modo forte e con guida nazionale gran parte dei grandi programmi europei, che valorizzeranno il comparto nazionale industriale. Programmi che hanno contribuito a formare l’ossatura di questa ministeriale. Ci siamo riusciti quando era più facile, bastava mettere l’accento sul finanziamento, ma soprattutto quando le nostre proposte erano in contrasto con altre. Abbiamo dimostrato la nostra capacità propositiva e siamo comunque riusciti a farle diventare di tutti».

Su ExoMars l’Italia, con l’ASI, ha di fatto fronteggiato la titubanza della Germania, portando il nostro Paese a contribuire al 45% del costo complessivo del programma ExoMars, e rafforzando la propria leadership, con possibili ulteriori ritorni industriali per il nostro Paese. Seguono gli inglesi e i francesi. Per i tedeschi, impegnati maggiormente sui possibili ritorni per lo sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), una partecipazione decisamente marginale.

Buone notizie anche per lo sviluppo di Space Riders, con Thales Alenia Space Italia in pole position con il supporto del CIRA, a guidare l’evoluzione dell’IXV, l’unico veicolo spaziale europeo capace di rientrare a Terra per essere riutilizzabile. È probabile una partecipazione significativa della Francia, visto l’investimento registrato nella ministeriale. L’Investimento fa parte del quadro più ampio che riguarda l’evoluzione di Vega, vettore destinato al trasporto in orbita dell’IXV, e in un futuro prossimo anche dei satelliti radar, decisamente pesanti e ingombranti, come quelli della costellazione Cosmo SkyMed o Copernicus.

Raddoppia – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – l’investimento italiano nel settore delle telecomunicazioni e della navigazione, settore dove l’Italia ha sempre svolto un ruolo di leadership in Europa.

Ciliegina sulla torta, la formalizzazione della richiesta ufficiale che ESA farà alla NASA per l’assegnazione di Luca Parmitano al prossimo volo di lunga durata per la ISS dell’Agenzia Spaziale Europea. Una bella notizia per l’astronauta italiano, già protagonista della missione “Volare”, e una conferma del ruolo italiano per quanto riguarda il volo umano in orbita bassa e l’utilizzo scientifico della Stazione Spaziale Internazionale.

«Siamo molto orgogliosi della candidatura di Luca Parmitano», ha detto Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «Le operazioni di volo spaziale, la scienza e la tecnologia sono un esempio fondamentale per i nostri studenti, e l’Italia è in prima linea nella scoperta di un Universo che non ha limiti di meraviglia».

Tra le decisioni assunte dall’ESA, la proroga della propria partecipazione alla Stazione Spaziale Internazionale fino al 2024, al pari di Stati Uniti, Russia, Giappone e Canada.

Bilancio totale per il futuro dello spazio europeo, oltre dieci miliardi di euro, e passaggio di consegne tra la Svizzera e la Spagna, che tra due anni ospiterà il vertice ministeriale ESA.

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