Avrà un’impronta ‘green’ e facciate antismog (dai ‘poteri’ equivalenti a quelli di circa 40 alberi) il nuovo Polo chirurgico e delle urgenze che sorgerà all’ospedale San Raffaele di Milano. Presentato ufficialmente oggi, il progetto era stato annunciato da Nicola Bedin, amministratore delegato del Gruppo ospedaliero San Donato cui fa capo la struttura, già a fine settembre in occasione di una visita di Matteo Renzi. Allora l’Ad aveva assicurato: “Siamo pronti a investire. C’è il progetto di un nuovo edificio“. E aveva anche spiegato che i lavori sarebbero cominciati nel giro di pochi mesi. Oggi i vertici – l’Ad Bedin e Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato, Gilda Gastaldi (Gsd Foundation, moglie dello storico patron del gruppo Giuseppe) e Gabriele Pelissero, presidente del San Raffaele – hanno reso noti i dettagli del futuro Polo: 8 piani più due sotterranei, costo 50 milioni di euro. Per la costruzione saranno necessari circa 3 anni. Prossimo l’avvio del cantiere (si aspetta l’ok definitivo per partire). E ci saranno due elementi complementari: la piastra tecnica che ospita le funzioni ospedaliere più importanti – come il blocco chirurgico con 20 sale operatorie, la terapia intensiva e il pronto soccorso – e la torre dei reparti di degenza (300 posti letto) e degli ambulatori. Il progetto porta la firma dell’architetto Mario Cucinella e del suo team. Ed è lui a raccontare, nei particolari tecnici, il volto futuro del San Raffaele: strutture moderne al servizio di un Irccs che è attivo in oltre 50 specialità cliniche e viaggia al ritmo annuo di 35 mila interventi chirurgici, 44.600 ricoveri, 950.500 prestazioni ambulatoriali e 66.600 accessi al pronto soccorso – Centro di emergenza ad alta specialità (dati 2015). Ideato “per ricreare un ambiente caldo e accogliente come quello di casa – assicurano dall’Irccs – rispettando i principi di umanizzazione dell’ospedale“, il nuovo Polo avrà edifici “caratterizzati dalla gestione oculata degli spazi di collegamento verticali e orizzontali, oltre che dallo sfruttamento della luce naturale per l’illuminazione dei collegamenti sotterranei con il resto dell’ospedale“, si legge nel materiale diffuso sul progetto che prevede un cambiamento nella gestione dell’emergenza-urgenza. E infatti “non sarà più il paziente a spostarsi, ma saranno le équipe di chirurghi e specialisti a raggiungere i pazienti, il tutto all’interno di un unico stabile nel quale gli spostamenti saranno più facili e rapidi“. Per dare un’anima ‘green’ alla nuova struttura è previsto l’utilizzo di materiali ecosostenibili. Comprese le tinteggiature esterne che, grazie alla presenza di biossido e titanio, “saranno in grado di disintegrare le particelle di smog al pari di una quarantina d’alberi“.