In Italia si stima che le forme di dislipidemia infantile siano “alcune decine di migliaia: sono tante e devono essere trattate al più presto nell’età infantile”. A riferirlo è il presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), Francesco Romeo, in occasione del 77simo Congresso nazionale della Sic in corso a Roma. “Le dislipidemie infantili sono forme familiari – spiega il cardiologo – per cui i bambini che hanno in famiglia un genitore con una forma familiare devono essere sottoposti a esami precoci sui livelli di colesterolo e genetici”. I controlli dovrebbero essere eseguiti “anche a 5-6 anni, perché a 12-13 anni si riscontrano già forme di dislipidemia. Se un bambino viene trattato per tempo – sottolinea lo specialista – si evita di trovare ragazzi di 30 anni in Unità coronarica con infarto”. Se il valore di colesterolo trasmesso è molto alto e non si riesce a riportare tra i 70 e 100 mg/dl con le statine, “il trattamento può essere effettuato con gli anti-Pcsk9, una nuova classe di anticorpi monoclonali che agiscono sul recettore che metabolica il colesterolo”.
Medicina, Romeo (Sic): “La dislipidemia infantile colpisce decine di migliaia di bimbi”
In Italia si stima che le forme di dislipidemia infantile siano "alcune decine di migliaia: sono tante e devono essere trattate al più presto nell'età infantile"
