Mostre: “Il Paesaggio con fiume” di Leonardo sarà esposto a Vinci nel 2019

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Il Paesaggio con fiume” di Leonardo sarà in mostra per il cinquecentesimo anniversario della morte dell’artista nel 2019 a Vinci (Firenze) e nel 2020 a Perugia. Il delicato disegno datato 5 agosto 1473 (oggi conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi) per motivi di conservazione non può essere esposto, se non per breve spazio di tempo, ogni cinque anni: sarà protagonista a Vinci, per la durata di cinque settimane, di una mostra, che avrà il suo evocativo inizio il 5 agosto 2019. Intanto si è riaperto il dibattito sull’identificazione dei luoghi descritti dal celebre paesaggio. Secondo un recente studio dello storico dell’arte Luca Tomio il paesaggio non rappresenterebbe la Toscana, come ritenuto fino ad oggi, ma l’Umbria, con le cascate delle Marmore e il borgo di Papigno. Così la ricerca del paesaggio raffigurato sul recto – considerato tra i più precoci esempi di paesaggio puro nell’arte occidentale – dalla Toscana si è ora allargata verso l’Umbria – senza peraltro escludere che l’artista, come sostenuto da parte della critica, nei suoi brani di paese avrebbe potuto rivisitare con la memoria vari luoghi già visti, interpolando tra loro percezioni della visione in diretta e successive rielaborazioni mnemoniche di quelle stesse percezioni, aggiungendovi inoltre nuovi spunti figurativi. Una nuova interpretazione che è rigettata da Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci: “Il disegno raffigura la Valdinievole in Toscana e non la Valle di Terni con la cascata delle Marmore in Umbria“. Il titolo più diffuso e ricorrente del primo disegno di Leonardo che ci è pervenuto, da lui datato “5 d’aghosto 1473” era, fino al 1984, “Paesaggio della Valle dell’Arno”. Nel 1984 Vezzosi lo aveva già messo in discussione riassumendo le varie ipotesi di diversi studiosi, sempre relative alla Valle dell’Arno e alla Toscana, preferendo quella relativa alla Valdinievole. Nel 1985 con la conferenza “La Valdinievole del Buggiano e di Leonardo” nel Palazzo Pretorio di Buggiano (presso Montecatini Terme) Vezzosi dimostrava definitivamente che non si trattava dell’Arno (per esempio da Malmantile), bensì di una puntuale veduta prospettica della Valdinievole e del Padule di Fucecchio dai colli nei dintorni di Vinci. Dal 1996 il libro di Vezzosi “Leonardo da Vinci arte e scienza dell’Universo” di Electa-Gallimard, tradotto in 15 lingue di Europa, Asia e America, ha diffuso in tutto il mondo l’identificazione di quello straordinario Paesaggio con la Valdinievole e il Padule di Fucecchio, e con in evidenza “il cono inconfondibile del colle di Monsummano Alto e i barchini caratteristici di quel Padule“. Significativa per Vezzosi è la datazione del 5 agosto 1473 e l’indicazione del “dì di Sancta Maria della Neve“: Leonardo aveva all’epoca 21 anni e studiava già il territorio nei dintorni di Vinci per il suo grandioso progetto di deviare le acque del”Arno in un canale attraverso Prato, Pistoia, la Valdinievole e il Padule di Fucecchio. “Purtroppo, spesso le interpretazione dei paesaggi leonardiani sono decisamente insostenibili, come quelle che prendono di mira la Gioconda senza tener conto del paesaggio idealizzato, e che vorrebbero spostare in Spagna la Verruca Pisana o in Umbria il paesaggio della Valdinievole del 5 agosto 1473“, commenta Alessandro Vezzosi. La ricorrenza dell’esposizione del disegno a Vinci nell’estate del 2019, inserita nel quadro delle manifestazioni per il cinquecentesimo anniversario della morte del genio toscano, coincide esattamente con quella indicata sul foglio, dove Leonardo ricorda pure la consacrazione a Santa Maria della Neve. Un’occasione unica, che vedrà nel comune di Vinci, dove Leonardo nacque nel 1452, una sede di forte valenza simbolica, ma di cui beneficerà anche la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, nella quale il disegno verrà nuovamente esposto, per un periodo altrettanto limitato, nel 2020. “Un profilo paesaggistico simile, per caratteristiche geologiche e culturali, quello dell’Italia Centrale, dove la presenza del giovanile autografo leonardesco costituirà un motivo di riflessione sull’intenso processo di identificazione che quell’opera, così ricca di rimandi, è capace di suscitare in chi la osserva“, sottolinea il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, annunciando la programmazione delle due importanti tappe espositive del disegno leonardesco. “L’opportunità di incrociare tra loro il turismo culturale e quello naturalistico, offrendo allo stesso tempo un’indagine e una comprensione approfondite del foglio, coinvolgerà dunque una regione, l’Umbria, le cui popolazioni sono protagoniste, insieme a quelle delle Marche e del Lazio, di un evento tanto distruttivo per l’identità locale come il terremoto“, conclude Eike Schmidt.

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