I traumi vissuti durante l’infanzia, che siano essi abusi sessuali, o il divorzio dei genitori o la presenza di un familiare alcolista, danneggiano in modo permanente fino ai 50 anni. Inoltre, aumentano le probabilità di insorgenza di malattie cardiache, ictus, depressione e diabete in eta’ adulta, e spingono a comportamenti autodistruttivi e rischiosi, come il fumo o avere molti partner sessuali, riducendo anche l’aspettativa di vita. A questa conclusione è giunto uno studio Cdc-Kaiser Permanente Adverse Childhood Experiences, che dal 1997 continua a monitorare gli effetti di queste esperienze sui bambini.
I bambini che hanno vissuto sei o più esperienze traumatiche nell’infanzia muoiono almeno 20 anni prima degli altri. E questo sarebbe dovuto al fatto che le relazioni che costruiamo da piccoli aiutano nello sviluppo. Se sono distruttive, possono avere un impatto negativo per il resto della vita. I bambini che vivono traumi spesso crescono diffidando degli altri, per essere stati traditi dagli adulti che avrebbero dovuto crescerli e proteggerli. Uno studio condotto in Australia su piu’ di 21mila adulti 60enni, sopravvissuti ad abusi nell’infanzia, ha rilevato un tasso molto maggiore di matrimoni e relazioni fallite, e molti di loro che si definiscono ‘‘per niente felici”. Questi soggetti rischiano maggiormente di cadere depressione, di soffrire di ansia, di abusare di alcol e droghe, di avere dipendenza da gioco e shopping, e bassa autostima.