Ricerca: la malaria esisteva 2000 anni fa, colpì l’impero romano

MeteoWeb

La malaria è una malattia antica, anzi, antichissima: colpì anche 2000 anni fa, in pieno Impero Romano. E’ quanto emerge da un’analisi di resti umani provenienti da diverse sepolture in tre aree della Penisola. Lo studio, pubblicato su ‘Current Biology’, porta la firma di scienziati del McMaster’s Ancient Dna Centre e dell’University of Sydney, ma anche di Luca Bandioli del Museo di preistoria ed etnografia di Roma Luigi Pigorini. L’indagine ha confermato la presenza della malaria negli anni dell’Impero Romano, grazie all’analisi genetica del materiale presente nei denti di alcuni corpi sepolti in tre cimiteri italiani del I-III secolo d.C. I test hanno permesso di rilevare tracce di Dna mitocondriale del parassita della malaria, e sono importanti perché stabiliscono con certezza la presenza di questo parassita negli esseri umani in una determinata epoca. “La malaria fu probabilmente un significativo patogeno che causò morte e malattie nell’antica Roma”, commenta il genetista Hendrik Poinar, direttore dell’Ancient Dna Centre, dove è stato condotto il lavoro. Una patologia che ancora oggi causa circa 450 mila morti l’anno nel mondo. “Ci sono estese documentazioni scritte che descrivono febbri simili alla malaria nell’antica Grecia e a Roma, ma le specie responsabili non erano note – spiega Stephanie Marciniak, ricercatrice oggi alla Pennsylvania State University – I nostri dati confermano che” si trattava probabilmente di “Plasmodium falciparum”. Marciniak ha raccolto i denti di 58 adulti e 10 bambini sepolti nei cimiteri di Isola Sacra, Velia e Vagnari. Usando tecniche moderne il team ha prelevato frammenti dalla polpa dentale estraendo così – e purificando – le tracce delle specie di Plasmodium note per infettare gli esseri umani. I ricercatori poi, insieme a Bandioli, sono riusciti a ricostruire più della metà del genoma mitocondriale del P. falciparum da due soggetti di Velia e Vagnari. (AdnKronos)

Condividi