Sanità: 35mila “errori” l’anno, i medici non si sentono tutelati nei contenziosi

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I contenziosi in sanità costano cari, si possono stimare quasi 2 miliardi di euro l’anno. Mentre i medici ‘sotto accusa’ si sentono poco tutelati. Ogni anno sono 35 mila le nuove segnalazioni di sinistri, su circa 350 mila professionisti: il 10%, una percentuale considerata nettamente superiore a qualsiasi altra attività professionale. Il massimo rischio viene confermato per gli ostetrici-ginecologi, che ‘coprono’ circa il 30% del totale presunti sinistri, mentre gli ortopedici e i chirurghi, suddivisi nella varie sotto-specializzazioni, arrivano a circa il 25% del totale. Il restante 45% coinvolge tutte le specializzazioni rimanenti. A ricordare le cifre la neonata rete nazionale di legali e consulenti tecnici M.S.M. srl – Mutuo soccorso legale medici, una struttura che si propone di supportare il medico e sanitario a 360 gradi nel momento in cui si trovi di fronte alla denuncia penale. Un’evenienza non improbabile per un professionista, considerando i dati. Secondo l’Eurobarometro, agenzia dell’Unione europea, su un campione di 5 mila pazienti, il 68% ritiene che gli errori medici e di errata prescrizione dei farmaci siano tra i problemi più rilevanti di cui sono fortemente preoccupati, senza tener conto dell’alea terapeutica. Il 23% di questo campione dichiara di avere avuto personalmente o in famiglia problemi causati da errori medici. I ricorsi sono aumentati di circa il 38% in tutti gli Stati negli ultimi 5 anni. “Secondo i dati in nostro possesso, un italiano su 3 si lamenta di malasanità – dichiarano Fabrizio Fossati e Calogero Caponetto, responsabili di M.S.M. – Attualmente in Italia la problematica assicurativa ha un ruolo sempre più rilevante nell’attività professionale dei medici o sanitari, e appare assolutamente necessario realizzare un sistema in grado di fornire loro una consulenza e tutela legale tempestiva e specialistica, atteso il continuo mutare di leggi e sentenze, molto spesso sfavorevoli alla classe medica e ai sanitari in genere”. La nuova rete – spiega una nota – non rientra in alcun modo nel mondo dei servizi assicurativi, né vi entra in conflitto. Si tratta di servizio diverso di tipo nuovo – si precisa – basato sulla constatazione che il legale specialista in penale del mondo sanitario raggiunge il 93% di assoluzione dei casi e l’88% di archiviazione per insussistenza del reato, mentre il penalista generico si attesta al 51% di assoluzione del medico coinvolto. La rete di muto soccorso, quindi, nomina immediatamente il legale specialista in penale sanitario (convenzionato con la società) che segue poi integralmente l’iter burocratico del caso.

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