E’ l’inizio del quarto secolo dell’era cristiana. Una giovane siracusana, Lucia, accompagna la madre malata a Catania per la commemorazione del martirio di Sant’Agata. Si inginocchiano insieme sulla tomba della martire a pregare per la guarigione, e Lucia cade addormentata. In sogno le appare la vergine Agata: “Lucia, sorella mia, perché chiedi a me quello che tu stessa hai ottenuto? Ecco, per la tua fede, la madre tua è guarita. Come Cristo ha glorificato per mezzo mio la città di Catania, così per mezzo tuo la città di Siracusa, perché con la tua verginità hai preparato una piacevolissima dimora a Dio“. Al risveglio il miracolo è compiuto e in Lucia si rafforza la determinazione a dedicare la propria vita a Dio.
Santa Lucia, Vergine e Martire, nacque a Siracusa sul finire del III secolo a. C. e morì il 13 dicembre del 304, sgozzata con una spada. Il suo corpo riposa a Venezia, accanto a quello di San Geremia, su un altare laterale, dentro un’urna marmorea.
Il 13 dicembre è appunto il giorno in cui viene ricordata la Santa (che quest’anno coincide anche col picco delle Geminidi): come noto, la tradizione popolare lo identifica erroneamente come il più corto dell’anno. In realtà ciò è vero solo per il giorno in cui cade il solstizio d’inverno, che quest’anno si verificherà il 21, alle ore 10:44 UTC (le 11:44 in Italia), quando il Sole resterà sopra l’orizzonte circa 3 minuti in meno rispetto al giorno 13. Da cosa deriva quindi questa credenza popolare? Santa Lucia era il giorno più corto prima del 1582 quando la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio d’inverno cadeva fra il 12 e il 13, rendendo effettivamente il 13 dicembre il giorno più corto dell’anno.
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