Basta essere usati come “cavie di strada”: di fronte all’allarme Smog i vigili urbani della capitale chiedono di essere dotati di maschere antigas e annunciano che, in assenza di risposte, l’agitazione potrebbe “sfociare anche in scioperi per mancata sicurezza sul posto di lavoro”. E’ il sindacato di categoria Ospol – in considerazione “del vistoso aumento, anche tra i colleghi under 35, di malattie professionali come laringiti, infezioni delle vie respiratorie, lacrimazione dagli occhi, allergie della pelle, sordità, alterazioni cardiocircolatorie, infezioni polmonari, malattie del colon, tumori alla vescica, al fegato, al pancreas e ai polmoni” – a chiedere alla sindaca Virginia Raggi “equipaggiamenti idonei” ad affrontare “i servizi di viabilità, per 7 ore consecutive, nei posti di servizio dove più si concentrano gli agenti inquinanti nell’aria e dove fanno bella mostra le centraline di monitoraggio installate dalla stessa amministrazione capitolina che da oltre una settimana gridano allarme rosso” Il sindacato ha chiesto formalmente alla Regione Lazio di “istituire un protocollo sanitario attivando l’Istituto Epidemiologico (Asl) della Regione per monitorare tutti i 6 mula agenti municipali della città onde accertare e prevenire malattie professionali legate al servizio su strada a stretto contatto con agenti cancerogeni”.
Smog Roma: la rivolta dei vigili, “la Raggi ci dia maschere antigas”
