Sostenibilità: l’impegno sociale delle imprese supera il miliardo di euro

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L’impegno sociale delle imprese già ora vale un miliardo e 122 milioni di euro di investimenti (più del doppio rispetto a dieci anni fa) da parte dell’80% delle aziende italiane con più di 100 dipendenti. Sono i dati diffusi dall’Osservatorio Socialis secondo i quali tali aziende hanno destinato in media 176mila euro ciascuna a risparmio energetico, contenimento degli sprechi, contrasto dell’inquinamento e smaltimento dei rifiuti (56%), a iniziative in favore dei dipendenti (53%), allo sviluppo delle comunità locali (20%), al sostegno di arte e cultura (18%).
Proprio il tema della responsabilità sociale è al centro della XIV edizione del Premio Socialis alle migliori tesi di laurea italiane su Csr e sviluppo sostenibile svoltasi presso l’Associazione Civita, con la partecipazione di Baxter Italia, Fs Italiane, Prioritalia, Sanofi Pasteur Msd e il patrocinio di ministero dell’Ambiente, ministero del Lavoro, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Regione Lazio, Roma Capitale, Segretariato Sociale Rai, Unioncamere, Acri e Aidp.
Oltre 850 le tesi pervenute dal 2003, anno della prima edizione del Premio, 65 atenei di provenienza dei lavori accademici, 18 enti patrocinanti, 90 tra vincitori e menzioni speciali, 40 sponsor.
Anche l’offerta formativa delle università italiane si è adeguata alla crescita di questo fenomeno, alla maggiore domanda di etica negli affari e alla maggiore richiesta di comportamenti responsabili proveniente dai consumatori.
Abbiamo recentemente avviato un’indagine – spiega Roberto Orsi, direttore dell’Osservatorio Socialis e promotore dell’iniziativa – che ha censito ben 122 insegnamenti in 37 atenei riconducibili alla responsabilità sociale d’impresa e a tematiche ad essa affini, il cui fine è preparare gli studenti per offrire la propria candidatura al nuovo spirito delle imprese nelle quali si andrà ad operare. Uno spirito che però deve essere alimentato da un impegno concreto delle istituzioni cui è delegata la responsabilità più importante: far crescere il lavoro per i giovani del nostro Paese“. (AdnKronos)

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