Non è più tempo di sprechi: in cucina, per gli italiani, ‘riutilizzo’ è la parola chiave delle feste 2016, nonostante quest’anno la spesa per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale, pari a 2,3 miliardi di euro, superi del 6 per cento quella del precedente. La maggior parte delle famiglie – spiega Ester Castano per LaPresse – darà una seconda ‘vita’ al quasi mezzo miliardo di pietanze impiattate in occasione delle festività e non consumate. E’ quanto stima Coldiretti, sottolineando come nel corrente anno in Italia il 33 per cento della popolazione ha diminuito gli sprechi alimentari, mentre il 31 per cento li ha mantenuti costanti, il 25 li ha addirittura annullati, e solo il 7 per cento dichiara di averli aumentati. Per ragioni economiche, etiche o ambientali: qualunque sia la motivazione che ha portato l’Italia, patria della dieta mediterranea, a ridurre gli avanzi sulle tavole di Natale, è chiaro come la sensibilità verso la riduzione degli sprechi sia il filo conduttore delle feste 2016. Perché, a volta, basta un po’ di fantasia (e voglia) di cimentarsi tra i fornelli. Il 60 per cento delle persone lo ha fatto utilizzando gli avanzi nel pasto successivo con i piatti del giorno dopo, che sono tornati prepotentemente nelle abitudini alimentari delle famiglie. “Recuperare il cibo è una scelta che fa bene all’economia e all’ambiente anche con una minore produzione di rifiuti”, afferma in un comunicato Coldiretti. Il riciclo, inoltre, ha un sapore tutt’altro che amaro. Sovrani indiscussi ‘dell’indomani’ sono il panettone e il pandoro: farciti con creme diventano una vera e propria leccornia per il palato. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta. Senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca, poi, può essere facilmente caramellata e diventare un croccante torrone, mentre con quella fresca si possono fare marmellate o macedonie, buone ma anche sane.