L’Ocse boccia gli studenti italiani dichiarandoli non sufficienti in scienze ed italiano, con un 6 solo in matematica, bocciatura in scienze e in italiano. Il livello dei quindicenni delle nostre scuole appare così basso, molto distante dai risultati dei coetanei dei Paesi asiatici come Singapore o Giappone, ma anche da quelli della maggior parte degli altri Paesi europei, tra i quali emergono Estonia e Finlandia. I nuovi test chiamati ‘Pisa’ (program for international student assessment), i cui risultati sono stati diffusi contemporaneamente a Bruxelles e in altre città, hanno coinvolto 540 mila studenti di 72 Paesi. In l’Italia emerge un quadro poco incoraggiante: dal 2006 nessun miglioramento, tra i ragazzi di seconda superiore, nella capacità di lettura e in scienze, con i risultati che restano inferiori alla media Ocse.
Uno studente su cinque non raggiunge il livello minimo di competenza nella lettura di un testo, mentre siamo esattamente in linea con la media, 490 punti, per la matematica. Ma non è un dato positivo, se si considera che anche in matematica le performance ottenute dai ragazzi di altri paesi sono nettamente superiori: oltre ad essere superati dagli estoni, che vantano 520 punti, ci precedono anche olandesi, sloveni, danesi, tedeschi. Eppure i ragazzi italiani studiano più tempo degli altri, trascorrendo sui libri quasi 50 ore a settimana, contro una media Ocse di 44 ore, e nonostante assenze da scuola più frequenti. In moltissimi altri Paesi, tuttavia, i ragazzi ottengono performance superiori con un impegno decisamente piu’ basso, in Finlandia e Germania le ore complessive di studio, tra le lezioni ed il lavoro svolto a casa, sono 36. Un altro aspetto che potrebbe influenzare questo contesto riguarda l’investimento che lo Stato fa sui ragazzi: tra il 2005 e il 2013, segnala l’Ocse, la spesa pubblica per studente in Italia è calata di circa l’11%, mentre nella media degli altri Paesi è cresciuta del 19%. Il che vuol dire che all’estero possono vantare laboratori e strutture più moderne ed efficienti, stipendi, stimoli e formazione migliori per i docenti.
Un altro dato preoccupante riguarda la differenza sempre più evidente tra ragazzi e ragazze, un gap superiore alla media Ocse per quanto riguarda matematica e scienze. E se le studentesse hanno ancora un vantaggio nella capacità di lettura, la distanza si restringe rispetto al 2009, con le ragazze che hanno peggiorato le loro performance mentre quelle dei maschi sono migliorate. I numeri hanno inoltre rilevato una distanza tra nord e sud Italia: in scienze gli studenti di Bolzano, Trento e Lombardia segnano punteggi fino a 35 punti superiori alla media italiana e vicini ai risultati top dei Paesi nordeuropei, mentre i loro compagni campani sono 35 punti sotto la media.