Con oltre 15 mila aziende agricole danneggiate direttamente o indirettamente nelle zone colpite dal terremoto e’ corsa contro il tempo per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle e far ripartire l’economia dei territori terremotati. E’ l’appello lanciato da Coldiretti Marche sulla base dei nuovi dati Istat relativi a tutti i comuni terremotati del cratere. Con l’arrivo del gelo l’emergenza e’ peggiorata e molte aziende oggi rischiano di chiudere per sempre se non si creano le condizioni per restare sul posto, garantendo vivibilita’ e operativita’ per accudire il bestiame e dare continuita’ alle attivita’ produttive. Ma con l’abbandono della popolazione e’ crollato anche il mercato locale, con un calo del 90 per cento delle vendite. L’agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante all’occupazione e all’economia di quei territori. Un’attivita’ che, ricorda Coldiretti, alimenta anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialita’ di pregio famose in tutto il mondo. Ma in serio pericolo ci sono anche gli 1,4 milioni di presenze turistiche (dato 2015), di cui il 29% straniere, nelle aree colpite, tassello importante per l’economia di queste zone, sostenuto anche dal lavoro dei 247 agriturismi attivi. Un drastico calo delle prenotazioni si e’ gia’ registrato per le festivita’ natalizie e occorre ora mettere in piedi iniziative concrete per riportare i visitatori in queste zone. Secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, a livello piu’ generale le unita’ produttive operanti nelle aree terremotate sono 29.700, di cui la maggior parte attiva nella macrocategoria dei servizi, per un totale di 96 mila addetti.
Terremoto: Coldiretti, 15 mila aziende agricole a rischio, 1,4 milioni di presenze turistiche
Con oltre 15 mila aziende agricole danneggiate nelle zone colpite dal terremoto è corsa contro il tempo per garantire l'arrivo dei moduli abitativi
