Terremoto, Ue su fondi e ricostruzione: ecco i punti all’ordine del giorno

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Il Parlamento europeo chiede che i costi sostenuti dal governo italiano per la ricostruzione post Terremoto siano esclusi dal calcolo del deficit nazionale previsto dal Patto di Stabilità, “alla luce del carattere gravissimo ed eccezionale della situazione”, e di utilizzare tutti i fondi Ue a disposizione per aiutare le zone colpite dai sismi. La risoluzione è stata approvata per alzata di mano durante una sessione plenaria del Parlamento in corso a Bruxelles. La richiesta alla Commissione è dunque quella di “adottare misure urgenti per facilitare una rapida ricostruzione dei Paesi distrutti durante i terremoti che hanno colpito l’Italia il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre scorsi”. Ieri sera l’esecutivo di Bruxelles ha già stanziato una prima tranche da 30 milioni dal Fondo di solidarietà che sarà erogata entro una settimana.

Per quanto riguarda le azioni di prevenzione, nella stessa risoluzione si chiede, considerando l’elevata sismicità di alcune aree geografiche come quella mediterranea e del sud-est dell’Europa, che tutti gli Stati accelerino la ricerca in questo campo, attraverso le azioni previste dal Programma Horizon 2020 ed applichino tutti gli strumenti utili alla prevenzione, al fine di ridurre al minimo la portata potenzialmente devastante di tali eventi naturali sia in termini di perdite di vite umane che di danni. Inoltre il testo sollecita tutte le autorità nazionali, regionali e locali a prestare la massima attenzione al rispetto delle norme antisismiche in fase di rilascio dei permessi di costruzione. Si sottolinea l’importanza di utilizzare tutti gli strumenti disponibili e di garantire che le risorse siano utilizzate nel modo più efficace possibile, in collaborazione con le autorità nazionali e regionali. A tal fine si ricorda anche la possibilità di utilizzare il Fondo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere le aree rurali e le attività agricole colpite dal sisma. Il Parlamento ha, nella data di oggi, approvato anche un’altra risoluzione sulla riforma del Fondo di solidarietà Ue, con 589 voti a favore, 13 contrari e 42 astensioni: l’obiettivo è quello di migliorare l’utilizzo del Fondo, riducendo i tempi necessari per la mobilitazione dei finanziamenti e aumentando la soglia dei pagamenti anticipati.

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