Il riscaldamento globale che sta investendo il pianeta, particolarmente accentuato nell’area alpina, sta avendo una serie di effetti anche sull’agricoltura trentina. I dati dell’ultimo trentennio raccolti dalla Fondazione Edmund Mach rilevano un aumento della temperatura media di circa due gradi (da 11,5 °C a 13,5 °C). In viticoltura ciò comporta uno spostamento in altitudine di alcune varietà a frutto bianco, in particolare le basi spumante, e una maturazione più completa per le varietà rosse più tardive. Il germogliamento anticipato porta inoltre ad una comparsa più precoce delle infezioni fungine, soprattutto della peronospora, e quindi un inizio della difesa più anticipato, nonché l’adattamento di insetti provenienti da altri continenti. Il tema è stato affrontato oggi a San Michele nell’ambito della 9a giornata tecnica della vite e del vino. Si è parlato di peronospora, che ha colpito quest’anno soprattutto il Merlot, ma grazie alla difesa preventiva la malattia è risultata contenuta. I vini, sia bianchi che rossi, risultano di ottima qualità. Circa 200 i partecipanti. Il tradizionale incontro di dicembre, che ha presentato a oltre duecento persone tra viticoltori, tecnici di campagna ed enologi, il bilancio dell’annata fornendo indicazioni tecniche, è stato l’occasione per illustrare l’andamento fitosanitario e proporre alcuni risultati delle attività di sperimentazione condotte dal Centro Trasferimento Tecnologico: dall’evoluzione del clima nel sistema viticolo provinciale al tema peronospora della vite, dalla Drosophila Suzukii all’avifauna in viticoltura per concludere con una panoramica sulla valutazione della vendemmia e dei vini. Dopo i saluti del dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti, che ha aperto e moderato l’incontro tecnico, è intervenuto Giambattista Toller illustrando i dati della rete di rilevamento agrometeo Fem. ”Dallo studio dei dati – ha detto- emerge il notevole aumento nell’evapo-traspirazione che, combinato con l’anticipo dello sviluppo primaverile della vegetazione e con la sostanziale stabilità della piovosità, si traduce tendenzialmente in una maggior richiesta annuale di acqua irrigua”. Ilaria Pertot ha parlato di peronospora evidenziando è tra le malattie più studiate al mondo. ”Le infezioni avvengono in breve tempo in condizioni molto umide e piovose, con ovvie difficoltà tecniche nell’effettuare il trattamento per via del terreno e delle foglie bagnate. Inoltre una volta avvenute le infezioni possono solo essere contenute, ma non controllate completamente, con trattamenti dall’azione retroattiva effettuati a brevissimo tempo dalla pioggia”. Infine, uno sguardo sull’enolgia con Luciano Groff e Mario Malacarne. La vendemmia 2016, prevista con un ritardo importante causa l’andamento climatico della prima parte dell’estate, si è risolta positivamente per il favorevole andamento stagionale. ”L’assenza di precipitazioni e le temperature ottimali hanno permesso di raccogliere uve mature, sane e con un ottimo equilibrio zuccheri/acidità. I vini risultano di ottima qualità, in particolare i vini bianchi Chardonnay e Pinot grigio. La piena maturazione delle uve ha consentito di produrre vini con alcolicità superiore alla media. Ottimi i vini rossi, in particolare Teroldego e Marzemino”. L’assenza di precipitazioni nella fase finale della maturazione ha tuttavia influito negativamente sul dilavamento dei residui di rame, con conseguente presenza nei mosti di concentrazioni significative di questo metallo, possibile causa di problemi durante la fermentazione.
Vino: le piogge favoriscono la peronospora, il Merlot la qualità più colpita
Il germogliamento anticipato porta ad una comparsa più precoce delle infezioni fungine, soprattutto della peronospora
