Dalle alluvioni ai terremoti: ecco tutti i sopravvissuti per miracolo dal 1998 ad oggi

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Giorgia, 4 anni, che ha rivisto la luce dopo essere rimasta per 16 ore sotto le macerie della sua casa, a Pescara del Tronto lo scorso agosto. Roberto Robustelli, 23enne quando fu sommerso dal fango dell’alluvione di Sarno, nel maggio del 1998: rimase sepolto per 76 ore. Maicol Biccellari, 27 anni, travolto da una frana nella sua casa a Bagnore di Santa Fiora (Grosseto) il 12 febbraio 2014 resto’ ore sotto fango, terra e macerie prima di essere soccorso dai vigili del fuoco. C’e’ stato spazio anche per i miracoli nelle tante catastrofi naturali che negli anni hanno devastato l’Italia.

E anche le valanghe hanno riconsegnato alla vita chi li’ sotto era ormai certo di morire. Il 13 aprile del 2015 sul versante austriaco del Brennero uno scialpinista di 23 anni e’ sopravvissuto dieci ore sotto una valanga. Quando e’ stato localizzato e liberato sotto due metri di neve, era cosciente e rispondeva, anche se con fatica, alle domande dei soccorritori. “Casi fortunati come questo sono rarissimi e possibili solo se – aveva spiegato allora Hermann Brugger, direttore dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac di Bolzano – c’e’ un rifornimento, anche indiretto, di aria fresca, per esempio tramite canali d’aria che si sono formati casualmente tra le rocce e i mughi”.

L’anno prima, il 18 dicembre 2014, Alessio Pezzotta, professionista e grande conoscitore della montagna, sale con due compagni d’ascensione lungo il versante bergamasco del Pizzo dei Tre signori, vetta di 2.554 metri di quota, uno dei tragitti classici delle Alpi Orobie. I suoi compagni di avventura, per motivi diversi, decidono di tornare indietro. Lui va avanti, punta alla vetta. Ma il pendio su cui si muove cede, e gli parte sotto i piedi. La slavina si mette in moto e lo travolge. Sotto la neve Alessio restera’ sepolto per dieci ore, per poi essere tratto in salvo, miracolosamente, dal soccorso alpino valtellinese. Sui siti specializzati di montagna si legge che le possibilita’ di sopravvivenza sotto una valanga sono del 40% dopo un’ora e del 20% dopo due. Ma qualche volta, in certe condizioni, e’ possibile resistere per parecchio tempo. Piu’ di 40 ore hanno resistito i sopravvissuti alla tragedia dell’hotel Rigopiano.

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