Tecnologia: pc e smartphone potrebbero essere danneggiati da particelle provenienti dallo spazio

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Le insidie per pc e smartphone di domani arrivano dallo spazio profondo, in particolari dalle miliardi di invisibili particelle che ogni istante colpiscono la Terra ma che possono alterare il funzionamento dei dispositivi elettronici. Un nemico invisibile ma che secondo Bharat Bhuva, dell’universita’ americana di Vanderbilt, intervenuto al convegno dell’Associazione Americana per l’Avanzamento delle Scienze a Boston, puo’ essere contrastato. La Terra risulta infatti costantemente bombardata da raggi cosmici i quali, scontrandosi con l’atmosfera, generano una cascata fatta da milioni di nuove particelle.

Tali particelle non producono alcun danno alle nostre cellule ma potrebbero danneggiare i dispositivi elettronici, poiché le particelle possono interferire con i segnali elettrici e generare ad esempio bit ‘falsi’. In realtà riconoscere questi effetti è molto complicato e può essere possibile solo attraverso indagini molto approfondite. Tra gli esempi più noti si annoverano le anomalie avvenute su aerei di linea oppure nel 2003 quando un bit ‘impazzito’ assegno in Belgio un numero di voti impossibile a una candidato politico. Più aumenta il numero di transistor maggiori sono le probabilita’ che le particelle cosmiche provochino un’anomalia, pertanto è necessario in futuro prendere delle contro misure. Da oltre 15 anni Bhuva studia gli effetti dei raggi cosmici sui dispositivi elettronici e i risultati indicano che il problema sarà sempre più diffuso con il crescere del numero di transistor e connessioni all’interno dei chip. Bloccare le particelle e’ praticamente impossibile, servirebbero infatti ‘gusci’ di diversi metri di spessore, ma una soluzione potrebbe arrivare dal mondo delle applicazioni spaziali. Perche’ l’elettronica possa continuare a svilupparsi sara’ necessario, secondo Bhuva, fare sistemi ‘ridondanti’, ossia duplicati o triplicati. In questo modo i dati di ogni circuito vengono paragonati tra loro riconoscendo cosi’ possibili ‘alterazioni’.

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