Agricoltura, nei campi un satellite per amico: il maltempo non fa più paura

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Un satellite per amico sembra proiettare il comparto agricolo verso il futuro, e facilitare i finanziamenti della Pac versione 2020. A spingere verso l’innovazione è la “space-economy”, ossia un mix di nuove tecnologie che dai satelliti ai droni fino ai sensori a bordo dei trattori, presto a guida autonoma, sono stati illustrati al seminario “Agricoltura 4.0. – Braccia rubate all’innovazione”.

“La tecnologia spaziale – afferma Luigi Pasquali, Ad Telespazio e direttore settore Spazio Leonardo – si inserisce nella trasformazione digitale e va a servire le sfide globali, anche nella gestione del territorio e in agricoltura. Negli ultimi 50 anni le rese sono raddoppiate ma questo raddoppio non ha finora risposto alle istanze di sostenibilita’, rispetto dell’ambiente, redditivita’ oltre che qualita’ della vita in aree rurali. Piu’ strumenti di ‘precision farming’ daranno maggiore capacita’ di comprensione e programmazione nella gestione dell’acqua, dei trattamenti fitosanitari. E questo plus nella capacita’ di pianificare aiuta l’imprenditore agricolo a gestire l’irrigazione, tagliare gli sprechi e i costi, avere mezzi a guida autonoma, offrire tracciabilita’ degli alimenti. Concretamente – ha precisato Pasquali – abbiamo sperimentato il controllo satellitare della raccolta del tartufo bianco per marcare e certificare quello autenticamente di Alba. Mentre in Francia da tre anni un satellite supporta i vignerons di Bordeaux indicando le necessita’ di irrigazione. Il ministero delle Politiche agricole sta dando una grande spinta all’agricoltura di precisione e mi aspetto una accelerazione sul catasto agricolo”.

“Oggi all’agricoltura – ha detto il direttore generale Ismea, Raffaele Borriello – e’ richiesto di produrre di piu’, meglio, e in maniera sostenibile. E l’utilizzo di nuove tecnologie puo’ rappresentare una svolta nella gestione dei rischi, dal maltempo alla siccita’. Ma e’ fondamentale superare gli attuali limiti della banda larga in aree rurali”. La sfida, per il Mipaaf, “e’ adattare microtecnologie a misura delle piccole imprese. Da qui la sperimentazione in atto negli allevamenti in Lombardia. E con con Agricoltura 4.0. l’investimento in un ente a gestione pubblica per mettere a disposizione dati gratuitamente a tutti gli agricoltori, mantenendo pubblica la gestione dei big data”. Per il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo “le tecnologie devono portare democrazia dentro la filiera. E questa iniezione di democrazia deve arrivare agli agricoltori in modo semplice e sostenibili in termini di investimenti anche per le Pmi”. “Con l’agricoltura di precisione – ha concluso il deputato Nicodemo Oliverio (Pd) – si valorizza il nostro Made, si attua risparmio idrico e si razionalizzano i fitofarmaci”.

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