L’Australia continua a scommettere sulle fonti fossili. Nel 2016, secondo una ricerca del gruppo finanziario Market Forces, le prime quattro banche australiane hanno investito in energie tradizionali nel mondo 10 miliardi di dollari, tre volte e mezzo in piu’ degli investimenti in fonti rinnovabili. I quattro istituti bancari, in base a ciò che spiegano gli analisti, hanno tutti sostenuto il limite dei due gradi centigradi al riscaldamento globale previsto dall’accordo di Parigi, e si sono impegnate a sostenere la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio. “E’ una sciocchezza dire che il sostegno all’industria delle fonti fossili sia compatibile con il target dei due gradi, ma questo e’ esattamente cio’ che le banche vogliono farci credere“, dichiara il direttore esecutivo di Market Forces, Julien Vincent.
“Inoltre, continuando a sostenere le fonti fossili, le banche australiane sono in controtendenza rispetto al boom dei finanziamenti alle rinnovabili, i quali gia’ nel 2015 hanno doppiato i finanziamenti alle fossili”. Nel dettaglio, stando allo Studio la banca Anz ha investito 3,2 miliardi in fonti tradizionali e 225 milioni in fonti verdi, con un rapporto di 14:1. Commbank ha iniettato 3,9 miliardi nelle fossili e 846 milioni in rinnovabili, Westpac 1,5 miliardi in energie tradizionali e 426 milioni in energie pulite, Nab 1,35 miliardi in fossili e 1,3 miliardi in rinnovabili.