Nel corso di questa legislatura, a partire dal 2013, Regione, ARPA, Sistema Sanitario Regionale e Universita’ hanno realizzato sul Monfalconese numerosi studi ed approfondite analisi a 360 gradi per valutare gli eventuali effetti legati alla presenza della centrale A2A, al fine di garantire la tutela della salute della popolazione residente e la salvaguardia dell’ambiente. Piu’ nel dettaglio, nel corso degli anni sono stati condotti avanzati e completi studi sulla qualita’ dell’aria, si e’ sviluppata una campagna di monitoraggio della presenza di metalli pesanti, e’ stato portato a termine uno studio di biomonitoraggio di elementi in traccia mediante licheni e sono stati sviluppati strumenti di modellistica ambientale con approccio avanzato (source apportionment) che consentono di stimare l’impatto delle diverse fonti emissive e il loro specifico contributo all’inquinamento complessivo.
Sono state inoltre effettuate ulteriori misure specifiche per determinare l’impatto specifico della Centrale termoelettrica sulla qualita’ dell’aria, confrontando i valori rilevati a centrale accesa e a centrale spenta. Dal punto di vista della valutazione degli effetti sanitari delle determinanti ambientali, inoltre, attraverso l’avanzata esperienza pilota dell’Osservatorio ambiente e Salute si e’ proceduto alla georeferenziazione dell’anagrafe degli assistiti (in collaborazione con 14 comuni del Goriziano). A tutto cio’ si sono aggiunti uno studio epidemiologico sull’incidenza dei tumori nelle donne della Provincia di Gorizia e uno studio pilota di biomonitoraggio umano, attraverso analisi delle urine, per verificare incidenze di particolari microinquinanti (metalli e metalloidi in particolari) nelle popolazioni residenti in prossimita’ della centrale. In questo caso le attivita’ di raccolta dei campioni biologici sono terminate a dicembre 2016 ed e’ in corso la fase di analisi e valutazione.
Infine in questo inizio 2017 e’ stato completato, e sara’ presentato a breve, uno studio epidemiologico ambientale sull’infarto miocardico acuto, mentre e’ in fase di conclusione uno studio epidemiologico ambientale sugli aborti spontanei.