Astronomia: scoperto un buco nero travolto dalla cascata di detriti della stella che aveva divorato

MeteoWeb

Al centro di una galassia distante circa 300 milioni di anni luce un gigantesco buco nero sta soffocando, vittima della sua stessa violenza: è stato travolto da un’improvvisa e abbondante cascata di detriti di una stella che ha divorato. La scoperta, pubblicata nell’Astrophysical Journal Letters, si deve al gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Dheeraj Pasham. ”In sostanza, questo buco nero non ha avuto molto di che nutrirsi per un po’ e improvvisamente ecco che arriva una stella piena di materia”, ha rilevato Pasham. Il ‘boccone’ e’ cosi’ abbondante che soffoca il buco nero, come indicano i particolari bagliori scoperti l’11 novembre 2014, dalla rete globale di telescopi robotici Asassn (All Sky Automated Survey for SuperNovae). Tali esplosioni sono rarissime da intercettare e si verificano quando una stella che passa troppo vicino a un buco nero viene fatta a pezzi dall’enorme forza di gravita’ del corpo celeste.

Questo evento violentissimo produce incredibili esplosioni di energia lungo tutto lo spettro elettromagnetico, dalla banda radio, alla luce visibile, ai raggi ultravioletti e raggi x, fino a quelli gamma. Analizzando i bagliori osservati sia dal telescopio a raggi X a bordo del satellite Swift della Nasa, sia la rete di telescopi ottici dell’osservatorio Las Cumbres, i ricercatori hanno ricostruito tutto l’evento. ”Stiamo osservando – ha detto Pasham – che i detriti della stella non solo stanno alimentando il buco nero, ma stanno interagendo con esso”. In pratica quando i detriti sono sul punto di precipitare sul buco nero si fermano e riprendono ad avanzare; questo schema si ripete piu’ volte e questo, secondo Pasham, indica che ”il buco nero sta soffocando a causa dell’improvvisa cascata di materiale”. I ricercatori non si aspettavano questo comportamento: ”il materiale in rotazione attorno al buco nero dovrebbe perdere un po’ di energia durante ogni orbita. Ma non e’ quello che sta succedendo in questo caso”.

Condividi