Azzerare le emissioni di CO2 è uno dei principali obiettivi sul clima e per farlo è prevista una vera e propria tabella di marcia che procede per decenni, volta a raggiungere l’azzeramento entro la metà di questo secolo. L’iter potrà essere definito da una semplice “legge sul carbonio”, che prevede un dimezzamento delle emissioni ogni dieci anni. E’ la proposta di un team internazionale di ricercatori in un articolo pubblicato sulla rivista Science, secondo cui il Pianeta potrebbe dire addio alle fonti fossili prima del 2050. Per gli esperti – tra cui il direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico Hans Joachim Schellnhuber e il direttore del Centro resilienza dell’universita’ di Stoccolma Johan Rockstroem – una legge sul carbonio “applicata a tutti i settori e i Paesi a tutti i livelli incoraggerebbe azioni ambiziose nel breve termine“, evitando di rimandare gli interventi necessari.
La legge dovrebbe interessare città, nazioni e settori industriali consentendo – secondo gli autori – di raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi sul Clima, ossia di mantenere l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi” rispetto ai livelli preindustriali. Tale dimezzamento delle emissioni ogni dieci anni dovrebbe poi essere accompagnato da uno sviluppo delle rinnovabili altrettanto ambizioso, ad esempio il raddoppio delle fonti pulite ogni 5-7 anni, la crescita delle tecnologie per rimuovere la CO2 dall’atmosfera e la riduzione delle emissioni da agricoltura e deforestazioni. “Siamo gia’ all’inizio di questa traiettoria. Negli ultimi dieci anni la quota di energie rinnovabili nel settore energetico e’ raddoppiata ogni 5,5 anni“, osserva Johan Rockstroem. “Se il raddoppio continua a questo ritmo, i combustibili fossili usciranno di scena ben prima del 2050“. Per gli studiosi, infatti, sul carbone la parola “fine” potrebbe arrivare tra il 2030 e il 2035, per il petrolio tra il 2040 e il 2045.