Giampaolo Matrone, uno dei superstiti della tragedia dell’hotel Rigopiano, verificatasi il 18 gennaio scorso, nella valanga ha perso la moglie, Valentina Cicioni, una delle 29 vittime. L’uomo, che è rimasto sotto alla slavina per 60 ore, chiede giustizia, anche e soprattutto per la figlia di 5 anni rimasta senza mamma. Ieri sera, durante un collegamento del programma “Quarto Grado”, in diretta dall’ospedale Gemelli di Roma, dove l’uomo è ancora ricoverato dopo aver subito cinque interventi chirurgici per salvare un braccio e una gamba, ha dichiarato: “Appena successo non sapevo fosse una slavina. Ho provato a chiamare Valentina, ma credevo fosse lontana da me perche’ ho fatto un volo di 15/20 metri. Ho provato a chiamare, ma non rispondeva nessuno“.
“Vorrei conoscere di persona chi ha preso sotto gamba la situazione, quelli che hanno lasciato correre. Vorrei far vivere loro qualche istante che abbiamo vissuto noi, gia’ da quella mattina con il terremoto. Siamo andati per un giorno di riposo dopo un anno di lavoro. Ecco come mi ritrovo. Ora voglio giustizia. Parlo della mia situazione e anche di quella di tutti gli altri parenti che hanno perso qualcuno. Pero’ penso alla mia situazione, a quella di Valentina e a quella della nostra piccola che ho da crescere“.