Fisica: la collaborazione spaziale Fermi si riunisce per la prima volta al CERN

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La collaborazione Fermi, il satellite della NASA per lo studio dei raggi gamma di alta e altissima energia nello spazio, progetto scientifico cui l’Italia partecipa con l’INFN, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), si riunisce dal 27 al 30 marzo al CERN di Ginevra, per discutere i più recenti risultati della missione e per creare nuove connessioni culturali. È la prima volta, dopo il lancio del 2008, che i partecipanti alla missione si ritrovano per il meeting di collaborazione al CERN, il più grande laboratorio al mondo per la fisica delle alte energie, che ospita il super-acceleratore di particelle LHC. “Questo evento rappresenta un’importante occasione di rinnovare e favorire lo scambio tra le due importanti comunità scientifiche della fisica astroparticellare e della fisica delle particelle”, sottolinea Luca Latronico, coordinatore del progetto Fermi per l’INFN, e promotore di questa iniziativa. “Fermi è un esperimento riconosciuto al CERN fin dal 2000, – prosegue Latronico – e nel 2006 abbiamo anche realizzato qui una lunga campagna di due mesi di test con diversi fasci di particelle per la calibrazione del nostro telescopio”. “L’interesse del CERN per la fisica astroparticellare è cresciuto negli anni, come dimostrano i numerosi esperimenti riconosciuti che indagano sui raggi gamma, i raggi cosmici galattici, i neutrini di origine solare e astronomica, le onde gravitazionali, l’energia oscura”. “Abbiamo quindi deciso di sfruttare la convergenza di queste iniziative sul CERN per intensificare gli scambi già attivi all’interno della comunità dell’astrofisica multi-messaggero e per creare nuovi legami con la comunità di riferimento tradizionale del CERN”. “Per questo motivo abbiamo previsto una giornata aperta su alcuni temi caldi di comune interesse, come la materia oscura e i raggi cosmici”, conclude Latronico.
In particolare, infatti, il programma del meeting prevede una giornata di eventi pubblici il giorno 29 marzo, presso l’Auditorium del laboratorio. Nel corso della giornata saranno presentati i più recenti risultati ottenuti analizzando i dati pubblici di Fermi e quelli dei gruppi sperimentali e teorici del CERN attivi nei settori della ricerca della materia oscura e dei raggi cosmici. Saranno invitati a partecipare il gruppo di fisica astroparticellare di ATLAS, gli esperimenti CAST e NA62, specificamente sulla ricerca delle cosiddette Axion Like Particles (ALP), e AMS sulle misure di elettroni e positroni galattici. Il meeting di Fermi è, inoltre, organizzato in stretta sequenza con un workshop sulle sezioni d’urto rilevanti per le misure in fisica astroparticellare.
Ma il meeting offrirà anche l’occasione per condividere un’esperienza di commistione tra scienza e arte. L’astrofisica multi-messaggero e l’arte contemporanea condivideranno, infatti, il palcoscenico, in una serata dedicata all’evento Blazing Quasi-Stellar Object: un’opera multimediale realizzata dall’artista italiano Luca Pozzi, organizzata dal duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi. Pozzi, che ha una profonda fascinazione per le idee scientifiche alla base moderna astrofisica multi-messaggero, realizzerà una performance artistica strutturata in una conferenza-spettacolo con animazioni visive. Pozzi terrà la sua lezione sull’opera pittorica Bacco e Arianna di Tiziano e guiderà il pubblico in un’analisi di questo capolavoro del tardo Rinascimento, concentrandosi sulle stratificazioni complesse che collegano questo dipinto alle frontiere dell’astrofisica multi-messaggero. Il pubblico riceverà uno screen saver 3D animato disegnato dall’artista, dal titolo The Big Jump Theory, che racconta di una teoria immaginaria ispirata ai concetti della gravità quantistica, delle onde gravitazionali e del cielo a raggi gamma di Fermi. Dal primo giorno del meeting di Fermi, sarà in esposizione una grafica digitale dedicata al telescopio. L’opera sarà anche disponibile sul sito web della NASA.

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