Medicine tradizionali e complementari: partita la mobilitazione di medici e pazienti

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Il tam tam della Rete ha iniziato a chiamare a raccolta i numerosi sostenitori italiani delle Medicine Non Convenzionali. E’ stata lanciata dall’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS – Ente Morale (AMCP) la petizione “Garantire la libertà di cura per tutti: no al ‘pensiero unico’ in medicina!” che in sole due settimane, senza alcuna pubblicità e solo attraverso il passaparola, è già stata sottoscritta da oltre 8.300 cittadini sulla piattaforma Change.org. L’obiettivo è di raddoppiare le adesioni nei prossimi giorni in modo da poter presentare alle Istituzioni un documento che rappresenti, anche grazie al peso dei numeri, l’orientamento di buona parte dei cittadini italiani.

Basta connettersi a change.org e digitare nel campo cerca “No al pensiero unico”, per apprezzare una esaustiva panoramica, con puntuali riferimenti documentali sulle Medicine Tradizionali e Complementari, scoprendo ad esempio che in Europa sono quasi 100 milioni le persone che fanno uso di Medicine Non Convenzionali e che in Italia dal 2000 ad oggi gli utilizzatori delle Medicine Complementari sono raddoppiati, passando da 6 a 12 milioni (dati Eurispes).

Nonostante un consenso così diffuso, in Italia esiste un atteggiamento di preclusione nei confronti delle Medicine Tradizionali e Complementari e questo in netta controtendenza rispetto a molti altri Paesi”, sottolinea il Dott. Paolo Roberti di Sarsina, Psichiatra e già Esperto per le MNC del Consiglio Superiore di Sanità, Presidente dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS. “Alcune persone, anche rappresentanti di Enti pubblici e privati nel settore medico, manifestano pregiudizio nei confronti di tali discipline, contraddicendo l’obiettivo degli uomini di scienza, che riconosce proprio nella ‘contaminazione’ tra approcci diversi un fattore propulsivo al progresso della conoscenza. Tali pregiudizi sono, invece, anti-scientifici”.

Anche le Istituzioni europee si sono da tempo pronunciate a favore di questo paradigma di cura: il Parlamento Europeo (Risoluzione n. 75/97) e il Consiglio d’Europa (Risoluzione n. 1206/99) hanno chiesto di “assicurare ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica e il più alto livello di informazione sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine, invitando gli Stati membri a regolarizzare lo status delle Medicine complementari in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei Servizi sanitari nazionali”.

I firmatari della petizione chiedono perciò al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, una presa di posizione chiara e, in particolare:

  1. che le Istituzioni pubbliche s’impegnino, con una visione senza pregiudizi, ad approfondire la conoscenza delle Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali, anche promuovendo un confronto orientato ad aiutare il pluralismo e il progresso nella scienza e nella ricerca;
  2. che il Ministero della Salute s’impegni, a livello centrale e periferico, ad attuare il “Traditional Medicine Strategy 2014-2023” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e a diffonderne i risultati, così come anche a diffondere le risultanze del lavoro del Consorzio Europeo CAMbrella e del NATO Task Force, la cui relazione finale è stata pubblicata pochi giorni fa;
  3. che il Ministero della Salute s’impegni a re-istituire – come già fatto in una passata Legislatura – un Ufficio tecnico di consulenza per le Medicine Tradizionali alle dirette dipendenze del Ministro, attivo da anni in altri paesi dell’Unione Europea;
  4. che non venga ostacolata la duplice libertà di scelta terapeutica dei medici e dei pazienti, come previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione e nel rispetto dell’Art. 15 del Codice di Deontologia Medica.

Per maggiori informazioni e per sottoscrivere la petizione ecco il link diretto:

https://www.change.org/p/ministro-della-salute-garantire-la-libert%C3%A0-di-cura-per-tutti-no-al-pensiero-unico-in-medicina

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