Ora legale: le sue origini storiche e la sua graduale introduzione in Italia

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Il consueto passaggio dall’ora solare all’ora legale è atteso nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, quando le lancette dell’orologio andranno spostate in avanti di un’ora, esattamente dalle 2:00 alle 3:00; appuntamento, quest’anno, coincidente con la Santa Pasqua che, sul Calendario, si presenterà “bassa”, ovvero nel mese di marzo. Le origini storiche dell’ora legale, su un piano prettamente teorico, risalgono al Settecento quando Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, della sedia a dondolo e delle lenti bifocali; il primo ad utilizzare l’elettroshock in campo medico e ad abbandonarlo e, inventore, tra l’altro, dell’unicità del fluido elettrico, scrisse un saggio semiserio, intitolato “Un progetto economico per la riduzione del costo della luce”, pubblicato sul Journal de Paris del 26 aprile 1784; una sorta di scrigno contenente le sue riflessioni che teorizzavano l’adozione di un orario diverso che “inseguisse” il sole, quindi la luce, basate sul principio del risparmio energetico nei Paesi industrializzati.

ORA LEGALE STORIAFranklin aveva già pubblicato un saggio a riguardo, intitolato “Early to bed and early to rise, makes a man healthy, wealthy and wise” ossia ¨l’uomo che va a letto presto e si alza presto, rimane sano, diventa ricco e fortunato”… una soluzione che consentiva di risparmiare carbone, all’epoca usato per alimentare le stufe ma anche i macchinari a vapore delle industrie.Oltre un secolo dopo, nel 1907, il costruttore inglese William Willet riprese l’idea di Franklin.

ORA LEGALE 25 CURIOSITA'Durante la Prima Guerra Mondiale, quasi tutti i Paesi coinvolti, adottarono questa modalità per via dei tagli richiesti: si poteva avere più carbone senza gravare ulteriormente sulla vita dei cittadini. La Germania fu la prima nazione ad adottare l’ora legale il 16 aprile 1916, mentre in Italia fino al 1866, ad Unificazione avvenuta da ben 5 anni, ogni realtà locale aveva il suo fuso personale. In seguito, Umberto I optò per ben tre fusi orari: quello romano, valido per la Penisola, quelli di Palermo e Cagliari, validi per Sicilia e Sardegna. La situazione si regolarizzò solo nel 1893, quando, per facilitare la vita delle stazioni ferroviarie, è stato imposto un orario unico in tutto il Paese.

In Italia, l’introduzione dell’ora legale si deve al dlgs 631 del 25 maggio, entrato in vigore dal 3 giugno 1916 (fino al 30 settembre). Negli anni successivi, il suo inizio venne anticipato a marzo, nel 1920 venne abbandonata, ma dopo 20 anni, Mussolini, ritenendola necessaria, la reintrodusse. L’ora legale, dunque, tornò in auge in pieno periodo bellico, sino al 1948, quando venne nuovamente abolita. Proprio il 1948 fu l’anno in cui le lancette furono spostate in modo più anticipato della storia, sin dal 29 febbraio. L’adozione definitiva dell’ora legale risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica: per i primi 13 anni fu stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dal 22 maggio al 24 settembre; dal 1981 al 1995 si è deciso di tenerla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre, mentre nel 1996, in accordo con tutta la Comunità europea, si è fissata come data unica per il suo inizio l’ultima domenica di marzo sino all’ultima domenica di ottobre.

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