Nell’ambito delle attività a sostegno dei metodi di ricerca senza animali, la LAV devolverà 17mila euro per il progetto coordinato da Aldo Roda del dipartimento di Chimica ”G. Ciamician” dell’Università di Bologna, finalizzato a sviluppare modelli alternativi all’uso di animali per i test di farmaci e nuove molecole. La donazione e la ricerca saranno al centro dell’appuntamento di mercoledì 29 marzo, presso l’Ospedale Sant’Orsola. Il laboratorio di Chimica Analitica e Bioanalitica è all’avanguardia nello sviluppo di nuove metodologie basate sull’impiego di linee cellulari e test in vitro basati sulla bioluminescenza che permettono di studiare diversi fenomeni fisio-patologici, quali progressione tumorale, infiammazione, stress ossidativo, e attività di enzimi coinvolti nel metabolismo del colesterolo e nelle dislipidemie. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso, saranno sviluppati ”organ-on-a-chip” e sistemi multi-organoide sfruttando co-colture cellulari 3D interconnesse tramite microfluidica per simulare le interazioni tra i diversi tipi di cellule, al fine di ottenere risultati più affidabili e predittivi degli attuali modelli 2D in vitro e dei modelli animali. Il finanziamento a favore della ricerca del dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna, è reso possibile anche grazie al contributo dei tanti cittadini che hanno scelto di devolvere alla LAV il 5×1000. ”Questa borsa di studio è l’ennesima dimostrazione che non solo è possibile, ma è doveroso fare una ricerca senza vivisezione – afferma la biologa Michela Kuan, responsabile LAV area ricerca senza animali – i test su animali appartengono al passato e il nostro Paese necessita di un imminente e tangibile cambiamento che lo porti su un piano competitivo con il contesto europeo, offrendo alle nuove generazioni una reale opportunità di lavoro, e ai malati le migliori speranze di cura”. Negli ultimi anni la LAV ha finanziato con migliaia di euro importanti progetti sperimentali che non impiegano animali. Sabato 25 e domenica 26 marzo e nel fine settimana del 1 e 2 aprile la LAV sarà in tante piazze italiane per raccogliere fondi a favore della ricerca senza animali e chiedere al Governo di destinare il 50% dei fondi per la ricerca allo sviluppo dei metodi sostitutivi: in centinaia di piazze sarà possibile firmare la petizione e sostenere questa campagna scegliendo l’uovo di Pasqua della LAV (scopri dove su www.LAV.it). Sono 700mila, secondo i dati della LAV, gli animali usati ogni anno nei laboratori italiani. Sono topi (485.820) e ratti (129.446) le specie più utilizzate, ma anche conigli (7.059) e uccelli (29073); il numero di macachi è aumentato da 302 a quasi 450, e sono 500 i cani ancora utilizzati in test dolorosi e dalla dubbia valenza scientifica. Duemila al giorno muoiono per le conseguenze dei test: avvelenamento, ustioni, mutilazioni, infezioni e altre malattie. Oltre il 95% dei test su animali non supera le prove cliniche per gli esseri umani. L’Italia, sottolinea la LAV, è fanalino di coda nel finanziamento di metodi alternativi alla sperimentazione animale ai quali la Germania destina 50 milioni di euro mentre l’Italia si ferma a 500mila euro.